Presto libero in Spagna l’uruguaiano che violentò e uccise Federica Squarise nel 2008

La ragazza padovana era in vacanza a Lloret de Mar. Condannato a 17 anni e 9 mesi, l’uomo già oggi gode di permessi premio e nel marzo 2026 sarà rilasciato.

Il 31 marzo 2026, Victor Diaz Silva, cittadino uruguaiano condannato a 17 anni e 9 mesi di carcere per lo stupro e l’omicidio della 23enne padovana Federica Squarise, sarà definitivamente libero. Secondo la legge spagnola, entrando nell’ultima fase della pena, Diaz Silva ha diritto non solo a permessi premio, ma anche alla possibilità di vivere fuori dal carcere seguendo un programma di reintegrazione

Soprannominato “Gordo” per la sua corporatura, l’uomo abusò della giovane e poi la uccise mentre lei si trovava in vacanza a Lloret de Mar, sulla Costa Brava, in Spagna. Già da tempo, tuttavia, beneficia di permessi che gli consentono di lavorare e di condurre una vita quasi normale: attualmente vive a Saragozza ed è sposato con una donna conosciuta durante il periodo di detenzione. Nel 2008 l’uomo aveva notato Federica Squarise nel bar in cui lavorava, situato in una delle zone più frequentate della movida locale. La sera del 30 giugno la ragazza rifiutò le sue avances, ma lui la seguì, abusò di lei e la strangolò in un’area appartata vicino al locale.

Dopo giorni senza notizie, l’hotel dove la giovane alloggiava segnalò la sua scomparsa alla famiglia a Padova. Le ricerche portarono, il 7 luglio, al ritrovamento del corpo senza vita della ragazza, nascosto in un parco nei pressi del centro cittadino. Il 9 luglio, Diaz Silva fu rintracciato in un kebab a Tarragona, a circa 200 km da Lloret de Mar. Per evitare la cattura, aveva tentato di camuffarsi con abiti religiosi e un taglio di capelli diverso. Fu arrestato grazie alla segnalazione di alcuni suoi connazionali ai quali aveva confessato l’omicidio, minimizzandolo con la frase: “sono cose che possono succedere”. Seppur ammettendo il delitto, ha sempre negato la violenza sessuale, smentito però dall’autopsia.

Nel 2018 ha ottenuto i primi permessi premio e nel 2020 ha tentato, senza successo, di essere trasferito in Uruguay per scontare il resto della pena. Oltre alla condanna, Diaz Silva era stato obbligato a risarcire la famiglia della vittima con 250mila euro, somma che però non è mai stata versata. “Non ha mai mostrato reale collaborazione, confessò solo quando non aveva più vie di fuga, cercando di ottenere uno sconto di pena,” ha dichiarato l’avvocato della famiglia Squarise, Agnese Usai.

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