Dopo tre quarti di secolo di diatribe fra fedeli mariani e autorità ecclesiastiche la Curia di Bergamo ha riconosciuto, nel 2019, il luogo di culto ma non gli eventi sovrannaturali che si sarebbero succeduti dall’occupazione tedesca ai giorni nostri.
BONATE SOPRA – La Madonna delle Ghiaie continua a fare miracoli senza clamori. Sei anni fa è morta Adelaide Roncalli, 77 anni, la donna che all’età di 7 anni aveva visto la Madonna per ben 13 volte. La Chiesa non ha mai mosso un dito per accertare sul serio gli avvenimenti straordinari che si sarebbero succeduti in questa zona dove continuano da anni e anni i pellegrinaggi.
Centinaia di persone giungono fin qui da ogni parte del mondo per chiedere una grazia. Una guarigione dal male che non perdona. Dall’immobilità di una sedia a rotelle. Una grazia per un grave problema familiare. Dalle cose più serie che colpiscono l’essere umano a quelle meno gravi che riguardano la possibilità di superare un esame o la speranza di sposare un fidanzato lontano. Alla Vergine Maria del Torchio si può chiedere qualsiasi cosa.
Basta essere in grazia di Dio:
”… Tra il 13 maggio e il 21 maggio del 1944 e dal 28 maggio al 31 maggio dello stesso anno Adelaide Roncalli disse di aver visto la Madonna – raccontava anni fa Antonietta Chiesa, testimone oculare degli eventi straordinari – e la vide tredici volte assieme alla Sacra Famiglia e a diversi angeli… Quando abbiamo saputo delle apparizioni tutti abbiamo seguito Adelaide e mentre la bimba si inginocchiava il sole cambiava direzione e si dirigeva da un lato all’altro della vallata. Poi un silenzio travolgente ed una luce spettacolare si levava da quell’angolo di bosco dove appariva la Madonna…”.
Nonostante la trascrizione dei colloqui che Adelaide Roncalli aveva avuto con la Madonna delle Ghiaie e le migliaia di testimoni oculari il decreto vescovile del 18 aprile del 1948 stabiliva che tali fenomeni non contenevano l’essenziale componente della soprannaturalità dunque ciò che era avvenuto non poteva considerarsi trascendentale ovvero fuori dalle cognizioni umane:
”… Il 13 maggio del ’44 Adelaide Roncalli era uscita di casa per raccogliere i fiori per l’altarino della Madonna – aggiungeva l’anziana testimone – quando vide nel cielo un puntino luminoso scendere verso terra e diventare sempre più grande. La bambina riferì di vare riconosciuto la Madonna col Bambino con a fianco San Giuseppe avvolti da una cornice luminosa. Maria avrebbe detto alla bimba queste testuali parole: non scappare, che sono la Madonna. Devi essere buona, ubbidiente, rispettosa col prossimo e sincera. Prega bene, e ritorna in questo luogo per nove volte, sempre a quest’ora. Poco dopo le figure scomparvero e Adelaide torno a casa dove disse tutto ai genitori. Poi la notizia fece il giro del paese…”.
La Madonna si sarebbe manifestata ad Adelaide altre 12 volte durante le quali la figura celeste avrebbe riferito alla bimba numerosi accadimenti futuri che si sono poi puntualmente verificati. Le autorità ecclesiastiche imposero la prudenza anche per tutelare la bambina dal regime fascista di Salò e dalle truppe d’occupazione tedesche che in uno col fanatismo religioso potevano diventare un problema serio tra i problemi tragici della futura disfatta militare:
“… Il 31 maggio del 1944 avvenne l’ultima apparizione – concludeva nei suoi racconti Antonietta Chiesa – ed il fenomeno lentamente si spense nonostante i fedeli mariani continuassero ad affluire numerosi. L’anno scorso Adelaide Roncalli è morta a Milano, lasciando il marito e due figlie nel dolore più immenso e sembra che in punto di morte abbiamo profferito le parole vieni, vieni riferendosi certamente alla Beata Vergine… Questa casa è quella dove Adelaide ha vissuto gli anni della sua infanzia e delle apparizioni mariane…”.
Tutt’intorno c’è un silenzio surreale e tra gli innumerevoli ex voto presenti nella cappella del santuario alcune persone pregano inginocchiate invocando l’intercessione della Vergine delle Ghiaie:
”… Paralitici si alzavano dalle barelle – afferma Francesco Roncalli, parente della veggente – donne e bambini affetti da mali inesorabili sono guariti del tutto, cartelle cliniche alla mano: Per la chiesa tutto questo forse non conta…”.
L’unica cosa che conta, qui, è la fede. Dopo 75 anni di alti e bassi. Di tira e molla fra autorità ecclesiastiche ed i fedelissimi del santuario, nel 2019, il vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi, ha riconosciuto il culto mariano di Maria Regina della Famiglia nelle Ghiaie. L’alto prelato, tuttavia, non ritiene che gli eventi miracolosi che si sono succeduti in quasi tre quarti di secolo siano attribuibili a un intervento divino. La Chiesa di Roma, dunque, pur riconoscendo il luogo di preghiera aperto al culto mariano esclude di fatto qualsiasi evento soprannaturale ovvero messaggi, apparizioni e altri fenomeni trascendentali ad opera della beata Vergine Maria del Torchio. Il caso sembra definitivamente chiuso. Per i miracoli, però, c’è sempre tempo.