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Ponte sullo Stretto, Conte a Messina con gli espropriati: “Troppe criticità, è una follia”

Il leader 5 stelle ribadisce il “no” al collegamento stabile tra Sicilia e Calabria e avverte: “Non è una questione ideologica”.

Messina – “Il Ponte sullo Stretto è una follia. Qui si sta procedendo in modo avventato e superficiale a una infrastruttura con un progetto rispolverato e aggiornato in tutta fretta che ancora rivela criticità, le stesse del passato che non sono state superate”. Giuseppe Conte approda a Messina, per incontrare i cittadini dopo l’avviso di avvio del procedimento di espropriazione, “in vista dell’annunciata approvazione del progetto definitivo del Ponte”. A Torre Faro, sui luoghi oggetto di espropriazione e dove dovrebbe sorgere il pilone, l’avvocato Carmelo Briguglio, insieme a una delegazione di espropriati, ha illustrato sul posto quanto prevede il progetto e le abitazioni che dovranno essere demolite.

“Il nostro no al ponte sullo Stretto non è un no ideologico”, ha ribadito l’ex premier durante l’iniziativa di protesta del M5s, che si oppone, ha spiegato, “a opere inutili che cementificano il territorio”. “Noi la contrasteremo in ogni modo ma – ha precisato Conte – noi li vogliamo risolvere i problemi: basta stanziare somme sostenibili per rendere più celere l’attraversamento. Il Ponte ci costerà decine e decine di miliardi con un opera che distruggerà ambiente e biodiversità mentre per attraversare la Sicilia ci vogliono 5 o 10 ore. Ma che follia è questa?”, ha aggiunto.

Il leader pentastellato ha sostenuto che a suo giudizio la lotta contro il ponte è “una battaglia giusta, che conserva la vocazione identitaria di questo territorio, è una battaglia razionale, lungimirante, che non guarda al passato ma al futuro”. E ha concluso: “I residenti si trovano qui con la spada di Damocle, con la prospettiva di espropriazione che li sconforta e non gli consente neppure di fare investimenti ristrutturazioni. Qui c’è l’incertezza più assoluta. In questo momento occorrerebbe migliorare le infrastrutture viarie, che vanno completate da decenni in Sicilia e Calabria. E dopo, quando saranno realizzate, possiamo tutti insieme progettare, ma con razionalità, come velocizzare l’attraversamento dello Stretto. Noi avevamo messo una somma per potenziare l’attraversamento dello Stretto con navi più veloci, ecco questa è una soluzione più utile”.

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