In commercio, con svariate denominazioni, c’è ancora il micidiale glifosfato. Quando le smetterete di avvelenarci?
ROMA – Nel 2014, alla periferia di Acerra, furono sequestrati due ettari e mezzo di campi coltivati ad ortaggi per la presenza di metalli pesanti ed agenti tossici soprattutto nelle patate ma anche in zucchine, cetrioli, pomodori, peperoni, melanzane e cipolle. I terreni contenevano altissimi tassi di berillo, diossine, cromo, rame, zinco, stagno e idrocarburi pesanti e pesticidi che superavano ampiamente le soglie di legge.
Purtroppo le sostanze velenose contenute nei terreni e sparse in aria per poi ricadere e percolare sotto terra sono numerose e tutte letali per la nostra salute. Basti pensare che i pesticidi, oltre che per l’uomo, sono letali anche per gli animali domestici quali cani e gatti. Il principio attivo di questi veleni utilizzati in agricoltura per eliminare l’aggressione di parassiti infestanti è il micidiale glifosato, l’erbicida più utilizzato al mondo dunque il più venduto. Quando sui campi si vedono ampie strisce di terreno colorate di rosso, il glifosato si sta trasformando in killer spietato. Il pesticida era prodotto dalla società Monsanto, poi acquistata dalla Bayer, e riposto nei banchi di vendita col nome di Roundup.
Dopo un periodo di stop da parte dell’Unione europea, il prodotto, certamente cancerogeno e non solo, veniva autorizzato di nuovo nel 2017 dalla medesima UE per altri 5 anni nonostante ben 8 nazioni, Italia in testa, ne avessero bandito l’utilizzo. La legge del vile denaro, però, avrebbe avuto il sopravvento: “…Il glifosato era stato giudicato cancerogeno dall’agenzia internazionale per la Ricerca sul cancro – spiega il dottor Francesco Balducci, nutrizionista – ma le insistenze dell’organismo per la Sicurezza alimentare della Ue lo avevano declassato a probabilmente cancerogeno ovvero induttore di neoplasie sugli animali e non sull’uomo, nonostante l’esistenza di studi indipendenti che hanno rivelato la sua pericolosità. Ma non è tutto: in una recente dichiarazione lo stesso organismo europeo ha dichiarato che il glifosato non è stato ritenuto sicuramente interferente ormonale. Ma lo è. E’ un distruttore del nostro equilibrio ormonale; nelle zone di produzione e di utilizzo massiccio si manifestano problematiche a livello ormonale e renale…”. Insomma come al solito.
Quando un componente chimico fa male ma produce affari per decine e decine se non centinaia di milioni di euro o si alzano le soglie di legge oppure il prodotto mortale diventa improvvisamente innocuo. Nel caso del glifosato, a livello sessuale e riproduttivo, sono davvero dolori: “…Abbassa i livelli di testosterone, estrogeni e progesterone – aggiunge il dottor Balducci – favorisce la prevalenza estrogenica, sia nell’uomo che nella donna: nell’uomo è devastante perché si abbassa il livello di testosterone, con rischio di femminilizzazione, perdita di potenza e libido con trasformazione delle mammelle in seno femminile. Problematiche tanto più gravi quanto colpiscono i bambini. Nella donna, porta a predisposizione al cancro degli organi sessuali: ovaie, utero… Studi dimostrano che anche da noi, per esempio in Trentino e in Veneto nelle zone di produzione intensiva di mele, c’è stato un aumento dei casi di problematiche a livello ormonale. E gli studi indipendenti sono stati messi a tacere da interessi commerciali…”. Gli stessi oncologi danno man forte alle dichiarazioni dei sanitari di medicina preventiva dichiarando il pesticida come estremamente dannoso per la salute: “…Ci sono numerosi dati sperimentali – aggiunge la dottoressa Patrizia Gentilini, oncologa e medico ambientale – condotti su cellule placentari ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata. Quindi si tratta di una sostanza genotossica oltre che cancerogena, non dimenticando che l’erbicida agisce anche come interferente endocrino…”. In altri paesi siamo messi peggio: in Usa pare sia stato registrato un incremento del morbo di Parkinson per esposizione a glifosate entro 1 km dalle abitazioni. In Olanda lo stesso incremento per il Parkinson entro 100 metri dall’abitazione mentre in Andalusia sono stati rilevati incrementi di aborti spontanei, basso peso alla nascita, malformazioni urogenitali maschili in relazione al maggior uso di pesticidi dotati di interferenza endocrina. Come salvarsi? Meglio la mela col verme che quella tirata a lucido…