E’ accaduto dentro un’area di servizio particolarmente frequentata di notte da giovani e coppie che si ritrovano con gli amici. Tre pugni sferrati con inaudita violenza, e forse con un po’ di tecnica, hanno lasciato sull’asfalto, privo di vita, un artigiano edile di 41 anni. In via di ricostruzione eventi e movente. Il presunto assassino si è costituito stamane.
Bitonto – Tre pugni in faccia sferrati in rapida successione mentre la vittima rotola sull’asfalto, sbatte la testa e muore. A rimetterci la vita per un presunto sguardo rivolto alla persona sbagliata è stato Paolo Caprio, 41 anni, sposato con una figlia, artigiano edile, che all’alba di domenica scorsa si trovava all’interno di un’area di servizio alla periferia di Bitonto, in provincia di Bari.
A ucciderlo un ragazzo di vent’anni, Fabio Giampalmo, bitontino come la vittima, con precedenti per droga e la passione per le arti marziali. Alle tre di notte l’area di servizio è piena di gente fra il bar e l’ampio piazzale. Ragazzi e ragazze si dividono, i primi giocano alle slot-machine dentro il bar, le seconde siedono sotto il gazebo a sorseggiare una bibita e prendere il fresco. Poi il rapido susseguirsi degli eventi: Caprio si sarebbe avvicinato alle ragazze forse per chiedere qualcosa. Giampalmo avrebbe notato la cosa e sarebbe uscito fuori.
L’artigiano si sarebbe allontanato ma poi sarebbe tornato indietro dove lo attendeva Caprio. Poi la lite, fulminea e violentissima. A terra rimane un cadavere mentre le coppie si disperdono. Arrivano subito soccorsi e carabinieri. Tutto inutile per la vittima rimasta fulminata da un pugno in pieno volto. Fabio Giampalmo si è costituito ai militari della locale caserma. Fine della tragica storia, praticamente senza un perché.