Penelope racconta violenze, truffe e bugie del fratello: “Sapevamo che prima o poi avrebbe fatto qualcosa di terribile. E l’ha fatto.”
Roma – Francis Charles Kaufmann, conosciuto in famiglia come “Charlie”, è oggi rinchiuso nel carcere di Larissa, in Grecia, con l’accusa di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la loro figlia Andromeda. A parlare apertamente del 46enne californiano è la sorella Penelope Kaufmann, che in un’intervista rilasciata a la Repubblica tratteggia un ritratto agghiacciante dell’uomo: “Ha lo charme del diavolo e la sua faccia. È uno psicopatico. Quando ci ha detto che aveva avuto una bambina, abbiamo iniziato a pregare. Sapevamo che prima o poi avrebbe fatto qualcosa di terribile. E l’ha fatto.”
La giovane madre Anastasia Trofimova, 28 anni, secondo i primi rilievi della Procura sarebbe stata soffocata dolcemente, forse con un cuscino o un telo. Sul suo collo ci sono segni compatibili con pressioni esercitate all’altezza della carotide. Il suo corpo è stato ritrovato in un sacco nero, in stato di avanzata decomposizione. Anche la piccola Andromeda, figlia di Kaufmann e della vittima, è stata trovata senza vita. Secondo Penelope: “L’ha uccisa per coprire la morte della madre. Perché nessuno potesse chiedergli cosa facesse in giro da solo con una bambina”.
Penelope racconta un passato familiare segnato dalla violenza: “Da bambini mi ha spezzato un dito. Da grande ha quasi ucciso nostro fratello. Siamo in sei: io, Baruch, Isaac, Victor… tutti terrorizzati da lui. Se vuoi sapere com’è fatto il diavolo, guarda Charlie.” Racconta anche le sue truffe, le bugie, e una vita piena di maschere: “Non era un regista, ma sapeva muoversi nel mondo del cinema. Rubava le idee, anche le mie. ‘Food Fight’, il progetto che provava a vendere, era mio.”
Francis Kaufmann, secondo la sorella, era un manipolatore geniale, capace di ottenere soldi da chiunque: “Quando nacque Andromeda, disse che pativano la fame. Mia madre gli mandava aiuti ogni due settimane. Io gli ho inviato 3.000 dollari. Ma era solo un truffatore. Sapeva toccare le corde giuste. Ora sappiamo che probabilmente vendeva droga. Noi siamo una famiglia seria, religiosa. Tutti laureati. Nostro padre sarebbe morto sul colpo se avesse saputo quello che ha fatto Charlie. Siamo devastati. Chiediamo perdono all’Italia e alla famiglia di Anastasia. Mio fratello è un mostro. Non voglio più sentirlo, non voglio più vederlo.”