In primo grado sono stati inflitti 600 anni di carcere e sono stati identificati e condannati tutti i capi storici dei clan che hanno imposto per anni un clima di terrore a contadini e allevatori, imprenditori agricoli e mezzadri. Lo Stato ha vinto ma non si deve abbasare la guardia.
Patti – I clan dei Nebrodi alla sbarra in un maxi processo durato 16 mesi. Un record di velocità per la giustizia italiana. Una vittoria del “metodo Caponnetto” che dei maxi processi alla mafia è stato un precursore. Fino a ieri c’era chi considerava questi clan mafiosi come organizzazioni criminali di periferia, dedite ai profitti illeciti realizzati sull’allevamento del bestiame e terre coltivate. Al contrario la realtà è un’altra.
I criminali alla sbarra appartengono a clan duri, feroci, arcaici nei modi ma moderni nella gestione degli affari e che non disdegnano accordi con i colletti bianchi e che si arricchiscono con i fondi UE. Intere famiglie mafiose pronte a sparare come è accaduto il 16 maggio del 2016 con l’aggressione armata a Beppe Antoci e la sua scorta. Antoci, nella sua qualità di presidente del Parco dei Nebrodi, all’epoca dei fatti, ha sempre ostacolato la delinquenza locale con una sua metodologia ben precisa, poi diventata protocollo e subito dopo una legge che porta il suo nome e inserita nel codice antimafia. Con questa sentenza detti clan vengono colpiti con oltre 600 anni di carcere complessivi. Senza dubbio lo Stato ha vinto ma non bisogna fermarsi, nonsi deve abbassare la guardia né cullarsi sugli allori. Beppe Antoci, però, ha da dire ancora qualcosa:
“…Mi piacerebbe sapere chi sono tutti quegli operatori appartenenti alla pubblica amministrazione – dice il presidente onorario della Fondazione Caponnetto – che vedevano passare documenti con nomi importanti di boss mafiosi ai quali arrivavano milioni di euro di fondi europei nei conti correnti, chi certificava tale andazzo. Quei fondi dovevano servire al rilancio dell’agricoltura in un luogo stupendo come i Nebrodi popolato da persone perbene ed invece andavano nelle casse dei mafiosi. Ecco, spesso penso a loro e al loro silenzio. Era paura o connivenza? Anche quella sorta di omertà ha armato le mani di chi quella notte voleva uccidere me e i poliziotti della mia scorta. Spero si faccia luce anche su questo. Ci sarebbe stata un’altra strage di mafia da commemorare, invece oggi celebriamo la vittoria dello Stato…”.
La lotta ai clan continua senza quartiere ed il maxi processo è solo il primo passo verso la bonifica di un territorio che deve tornare ai cittadini che lavorano e che osservano le leggi.
Di seguito le condanne in primo grado:
AGOSTINO Ninone Pasqualino – 13 anni e 4 mesi di reclusione;
ARCODIA Laura – 2 anni e 2 mesi;
ARMELI Sebastiano – 7 anni e 4 mesi
ARMELI Giuseppe – chiesti 9 anni e 2 mesi
ARMELI MOCCIA Giuseppe – 3 anni e 10 mesi
ARMELI MOCCIA Rita -7 anni e 8 mesi
ARMELI MOCCIA Salvatore – 5 anni e 4 mesi di reclusione e 5.000€ di multa
BARBAGIOVANNI Calogero – 15 anni e 6 mesi di reclusione
BONTEMPO Alessio – 2 anni (pena sospesa)
BONTEMPO Gino – 4 anni di reclusione
BONTEMPO Giuseppe – 3 anni e 4 mesi
BONTEMPO Salvatore – 12 anni
BONTEMPO Sebastiano detto “biondinu” – 25 anni e 7 mesi, in continuazione con le precedenti condanne
BONTEMPO SCAVO Sebastiano – 6 anni e 6 mesi
CALA’ LESINA Salvatore – 10 anni
CALABRESE Maria Chiara – 4 anni di reclusione e 5.000 euro di multa
CALCO’ LABRUZZO Gino – 10 anni di reclusione
CALI’ Antonino – 3 anni e 4 mesi
CAPUTO Antonio – 4 anni di reclusione
CARCIONE Giuseppe – 3 anni e 4 mesi
COCI Jessica – 5 anni e 10 mesi
COCI Carolina – 3 anni
COCI Domenico – 17 anni e 6 mesi di reclusione
COCI Rosaria – 4 anni e 8 mesi
COCI Sebastiano – 4 anni e 4mesi
CONTI MICA Denise – 3 anni di reclusione
CONTI MICA Sebastiano detto “Belloccio” – 23 anni e. 6 mesi, in continuazione
CONTI PASQUARELLO Giusi – 4 anni e 4 mesi
CONTI TAGUALI Ivan – 11 anni e 2 mesi
COSTANTINI Massimo – 5 anni
COSTANZO ZAMMATARO Antonina – 4 anni e 4 mesi
COSTANZO ZAMMATARO Claudia – 3 anni
COSTANZO ZAMMATARO Giuseppe (1950) – 5 anni
COSTANZO ZAMMATARO Giuseppe “u carretta” (1982) – 16 anni e 4 mesi
COSTANZO ZAMMATARO Giuseppe “rummuluni” (1985) – 12 anni
COSTANZO ZAMMATARO Loretta – 3 anni e 2 mesi
COSTANZO ZAMMATARO Romina – 3 anni
COSTANZO ZAMMATARO Valentina – 6 anni
CRASCI’ Barbara – 4 anni
CRASCI’ Katia – 4 anni e 4 mesi
CRASCI’ Lucio Attilio Rosario – 9 anni e 10 mesi; in continuazione
CRASCI’ Salvatore Antonino – 3 anni e 4 mesi
CRASCI’ Sebastiano – 6 anni e 6 mesi
CRAXI’ Sebastiano – 13 anni e 7 mesi; in continuazione
CRIMI Sara Maria – 2 anni di reclusione e 5.000 euro di multa
DELL’ALBANI Salvatore – 4 anni e 10 mesi
DESTRO MIGNINO Santo – 10 anni e 6 mesi di reclusione
DESTRO MIGNINO – 10 anni e 4 mesi
DI BELLA Pietro – 2 anni di reclusione e 5.000 euro di multa
DI MARCO Marinella – 6 anni e 11 mesi
DI STEFANO Maurizio – 3 anni e 4 mesi
FARANDA Antonino – 5 anni e 4 mesi
FARANDA Aurelio Salvatore – 30 anni di reclusione
FARANDA Davide – 4 anni
FARANDA Emanuele Antonino – 6 anni e 2 mesi di reclusione
FARANDA Gaetano – 6 anni e 2 mesi di reclusione
FARANDA Gianluca – 4 anni di reclusione
FARANDA Massimo Giuseppe – 11 anni
FERRERA Giuseppe – 2 anni; pena sospesa
FOTI Valentina – 2 anni di reclusione e 5.000 euro di multa
GALATI GIORDANO Vincenzo (classe ’58) – 4 anni du reclusione e 30 mila euro di multa
GALATI GIORDANO Vincenzo detto “Lupin” (classe 53) – 21 anni e 8 mesi
GALATI MASSARO Santo – 4 anni e 4 mesi
GALATI PRICCHIA Daniele – 4 anni e 10 mesi
GALATI SARDO Emanuele – 6 anni e 2 mesi
GULINO Mario – 7 anni e 10.000 euro di multa
HILA Alfred – 10 anni di reclusione
LINARES Roberta – 4 anni e 2 mesi
LOMBARDO FACCIALE Pietro – 11 anni e 8 mesi
LUPICA SPAGNOLO Francesca – 3 anni e 8 mesi
LUPICA SPAGNOLO Rosa Maria – 5 anni e 6 mesi
MANCUSO CATARINELLA Jessica – 3 anni e 7.500 euro di multa
MANCUSO Cristoforo Fabio – 3 anni di reclusione
MARINO Agostino Antonino – 9 anni e 6 mesi di reclusione
MARINO Rosario – 6 anni e 8 mesi
NATOLI Giuseppe – 6 anni e 8 mesi
PATERNITI BARBINO Antonino Angelo – 4 anni e 10 mesi
PIRRIATORE Massimo – 3 anni e 6 mesi
PRUITI Elena – 5 anni e 2 mesi
PROTOPAPA Francesco – 10 anni di reclusione
REALE Angelamaria – 2 anni di reclusione e 5.000 euro di multa
RIZZO SCACCIA Danilo – 3 anni e 6 mesi
SCINARDO TENGHI Giuseppe – 4 anni
SCINARDO Giuseppina – 3 anni e 4 mesi
SPASARO Angelica Giusy – 3 anni e 4 mesi
SPASARO Giuseppe Natale – 2 anni e 6 mesi
STRANGIO Antonia – 11 anni e 10 mesi di reclusione
TALAMO Mirko – 3 anni
VECCHIO Giovanni – 10 anni e 3 mesi
ZINGALES Carmelino – 5 anni e 8 mesi
Il collegio di Patti ha formulato alcune assoluzioni parziali, ma 11 imputati sono stati assolti da tutte le accuse: Lucrezia Bontempo, Sebastiana Calà Campa, Andrea Caputo, Arturo Carcione, Rosa Maria Faranda, Innocenzo Floridia, Salvatore Aurelio Faranda, Giuseppina Gliozzo, Giuseppe Alessandro Militello, Elisabetta Scinardo Tenghi, Salvatore Terranova.
Il Tribunale impiegherà 90 giorni per le motivazioni della sentenza che è già diventata storica.