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Partite Iva dormienti: vengono “svegliate” e chiuse

Eseguite mirate attività di controllo su oltre 200 aziende di cui 70 avviate da meno di 6 mesi. L’iniziativa ha portato alla chiusura di 111 Partite Iva.

Prato – Continua senza sosta l’attività di polizia economico-finanziaria posta in essere dai finanzieri del Comando provinciale della città toscana, volta alla prevenzione e al contrasto dell’uso illecito di Partite Iva “fantasma” esistenti nel territorio della provincia. L’intensificazione dell’attività di contrasto dell’uso illecito di partite iva riconducibili ad imprese “dormienti” si è esplicitata nell’esecuzione di mirate attività di controllo su oltre 200 aziende di cui 70 avviate da meno di 6 mesi. L’iniziativa ha portato alla chiusura di 111 Partite Iva, fittiziamente operative nel settore manifatturiero legato alla filiera del tessile, nonché in ambito immobiliare, commerciale e dei servizi.

L’attività di analisi, tra cui l’incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati in uso al Corpo e della fatturazione elettronica obbligatoria, oltre ai riscontri effettuati direttamente sul territorio, hanno fatto emergere la non operatività delle attività poste sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle pratesi, fornendo elementi per proporre la loro chiusura ed evitare così il loro utilizzo per finalità illecite di carattere economico-finanziario.

Tra questi l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il riciclaggio ed il trasferimento all’estero di proventi illeciti, oltre all’ottenimento e monetizzazione di crediti d’imposta non spettanti derivanti, ad esempio, dai “bonus facciate” e “super bonus 110%”.

Chiuse molte Partite Iva “fantasma” – Foto di: GdF

Le Partite Iva su cui si sono focalizzate le investigazioni risultavano, dunque, in parte riconducibili a società “inattive” o cosiddette “dormienti” in quanto rivelavano l’inesistenza di qualsiasi attività economica nelle tre annualità precedenti oppure a società di recente costituzione per le quali non sono stati forniti dati esatti ai fini della loro corretta individuazione.

La procedura di chiusura viene posta in essere dalla Guardia di Finanza in stretta sinergia con l’Ufficio dell’Agenzia Delle Entrate direzione provinciale di Prato, così come previsto dall’articolo 35, comma 15- bis e quinquies D.P.R. n. 633/1972, modificato dall’articolo 7-quater del D.L. n. 193/2016 delle partite iva.

È grazie al prezioso e fattivo coordinamento tra le due istituzioni che lo sviluppo delle attività amministrative trova la sua conclusione nella cancellazione delle Partite Iva fantasma.

L’operazione, sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria, testimonia la costante azione della Guardia di Finanza finalizzata non solo alla repressione ma anche alla prevenzione dei fenomeni di “ditte apri e chiudi”, imprese – spesso intestate a “teste di legno” – il cui utilizzo è di sovente strumentale anche al riciclaggio e al trasferimento all’estero di proventi illeciti.

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