Parma, una discarica a cielo aperto vicino al cippo che ricorda il piccolo Tommy

La denuncia arriva dalla madre del bimbo di 18 mesi rapito e ucciso nel 2006. Numerose le offerte d’aiuto giunte dopo il suo sfogo.

Parma – La strada che porta al “bosco di Tommy” , dove c’è il cippo in memoria del piccolo Tommaso Onofri, dove il bimbo di 18 mesi fu ritrovato esanime dopo essere stato rapito nel 2006, è ridotta ad una discarica a cielo aperto. Come riporta la Gazzetta di Parma, la denuncia arriva dalla mamma del piccolo, Paola Pellinghelli, che chiede aiuto per ripulirla.

In una piazzola ai lati della via è stato scaricato materiale edile, cartongesso, tubi di silicone, cartoni. Poco più avanti rifiuti domestici ingombranti, compreso un seggiolino per auto. All’ANSA la madre racconta che “fino alla pandemia siamo riusciti a tenere pulito, organizzandoci con volontari, poi ci siamo dovuti fermare e anche io non venivo da un po’. Ora la situazione è questa, ma non avrei mai immaginato una cosa così.     L’abbandono dei rifiuti e il degrado mi danno fastidio ovunque, ma in questo posto, proprio non capisco come si possa…”.

A poche ore dalla richiesta di aiuto della donna, che si è detta disponibile a riformare una squadra di volontari, qualcuno ha già raccolto l’appello: “Un imprenditore di Parma ha chiamato dicendo che è a disposizione con un camion e una squadra per ripulire tutto, una signora di 80 anni mi ha telefonato per dirmi che lei c’è – racconta la mamma di Tommy – Alla fine quando mi muovo qualcosa succede e non lo dico per presunzione, ma è Tommaso che è rimasto nel cuore di tutti”.

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