PALERMO – ARRESTATO STROZZINO DAGLI INTERESSI STRATOSFERICI. VITTIMA STUDENTE UNIVERSITARIO.

Gli strozzini in tempo di Covid e subito dopo fanno affari d'oro con la gente sempre più povera. Stavolta la vittima era uno studente universitario che quando si è visto sfinito da minacce e soprusi, rimasto senza soldi, ha trovato il coraggio di denunciare. Le Fiamme Gialle hanno fatto il piazza pulita.

Palermo – Un giovane iscritto in architettura voleva aprire una propria attività ma non aveva i soldi per farlo, così è finito nella rete dell’usura. Gli avevano applicato tassi pari al 1200% annuo. È accaduto a Palermo dove i finanzieri del Comando Provinciale su delega della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di Giuseppe Cannino per le ipotesi di reato di usura ed estorsione. L’attività costituisce lo sviluppo delle indagini che hanno portato, lo scorso 18 dicembre, all’arresto in flagranza di reato di Calogero Filoreto, scoperto dai militari mentre riceveva alcune centinaia di euro a parziale restituzione degli interessi su un prestito da parte del giovane laureando in architettura. Lo studente, però, non era riuscito a pagare perchè rimasto al verde ma sempre più vessato e intimorito dai cravattari ha poi trovato il coraggio per denunciarli. 

Il giovane veniva costantemente minacciato dagli usurai

 

Oltre all’arresto di Filoreto le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato ad accertare il ruolo chiave di Giuseppe Cannino. Quest’ultimo infatti era incaricato di rifornire di contante il suo compare in affari che, a sua volta, si occupava di prestarli alle povere vittime richiedendone la restituzione ad un tasso mensile del 100%. In una intercettazione delle Forze dell’ordine si sente il ragazzo che dice ai suoi aguzzini di non avere più soldi: “..I clienti non pagano, che ci posso fare…”. Dall’altra parte del cellulare la risposta è netta e minacciosa: “…Forse non hai capito, quelli non ne vogliono sapere niente, ti vogliono togliere macchina, moto, vogliono parlare con tuo padre. Gioia, tu hai 15 giorni di tempo, stop…”. Poi il coraggio di parlare e gli arresti. 

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