Il 29 agosto del 1991 il brutale omicidio dell’imprenditore da parte di Cosa nostra. Piantedosi alla commemorazione: “Fare nostra la sua battaglia e trasmetterla alle nuove generazioni”.
Palermo – Colpirono l’uomo, non scalfirono le sue idee. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla commemorazione del 33° anniversario della morte di Libero Grassi, l’imprenditore ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 per aver avuto il coraggio di opporsi al racket e diventato un simbolo della lotta alla criminalità e a Cosa nostra.
Il 10 gennaio 1991 il Giornale di Sicilia aveva pubblicato una sua lettera aperta – intitolata “Caro estortore” – in cui denunciava le richieste di pizzo e annunciava il suo coraggioso rifiuto di cedere ai ricatti della mafia.
«Volevo avvertire il nostro ignoto estorsore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui.»
Grazie a lui gli estorsori, i fratelli Antonino e Gaetano Avitabile, “esattori” del clan Madonia di Resuttana, vennero individuati e arrestati il 19 marzo 1991 assieme a un complice. Ma dopo l’episodio Sicindustria gli voltò le spalle. Nonostante le continue minacce subite, Grassi continuò la sua lotta contro il racket e rifiutò la scorta personale. E il 29 agosto 1991, alle 7 e mezzo di mattina, venne ucciso a Palermo con quattro colpi di pistola mentre si recava a piedi al lavoro.
“Colpirono l’uomo, nel vano tentativo di sconfiggere quel movimento di resistenza morale e culturale che tra i suoi protagonisti aveva proprio l’imprenditore siciliano e il suo fermo rifiuto di sottomettersi alle logiche della criminalità organizzata. Non riuscirono però a scalfire la forza del suo straordinario esempio che, ancor oggi, continua a ispirare il coraggio e le azioni di chi combatte a viso aperto ogni forma di violenza e prevaricazione”, ricorda Piantedosi. “Onorare la memoria di Libero Grassi e l’eredità che ci ha lasciato significa non solo ricordare la sua battaglia contro la mafia, ma farla nostra, trasmetterla alle nuove generazioni e combatterla ogni giorno, insieme cittadini e Istituzioni, per riaffermare i valori di legalità e giustizia”, conclude Piantedosi.
“Il prossimo anno il parco Libero Grassi a Palermo sarà aperto“, ha detto l’assessore comunale Maurizio Carta nel corso della commemorazione a Palermo. “La firma del decreto della Regione permette di avere la certezza dell’appostamento delle risorse che è stato fatto un cambio di capitolo. Ormai siamo pronti. La ditta è stata individuata, ormai è un problema di piccoli problemi burocratici ed entro settembre si consegnano i lavori – ha aggiunto l’assessore – Già i nostri uffici sono al lavoro con l’associazione per fare quelle modifiche che faranno in modo che a completamento della bonifica il parco sia pronto ad accogliere i visitatori. Questo è un progetto di bonifica, noi vorremmo anticipare il più possibile la fruizione di questo luogo”. Le condizioni pessime della zona che deve accogliere il parco, riporta l’Ansa, sono state denunciate in questi giorni dal gruppo Adorno che aveva mostrato come gran parte dell’area è invasa da carcasse di auto e da spazzatura.