Ora Soumahoro attacca il governo su Satnam Singh: “Lacrime di coccodrillo”

Salvitti di Fdi insorge: “Da quale pulpito viene la predica. Il sindacalista-deputato cerca senza vergogna i suoi 15 minuti di celebrità”.

Roma – Aboubakar Soumahoro, ex bracciante e sindacalista che ha debuttato a Montecitorio con gli stivali agricoli sporchi di terra per manifestare in maniera eroica con i braccianti – mentre moglie e suocera erano invischiate con le vicende sulle cooperative che le hanno portate dritte di fronte al giudice – ora accusa il governo di essere ipocrita e piangere lacrime di coccodrillo sulla vicenda di Satnam Singh. La tragica fine del bracciante di origini indiane lasciato con un braccio amputato fuori la sua abitazione, dopo un gravissimo incidente avvenuto nell’azienda agricola in cui lavorava in nero per meno di cinque euro l’ora, commuove perfino Soumahoro.  

Il deputato e membro della Commissione d’Inchiesta sulle condizioni del Lavoro in Italia, interviene sul tema dei braccianti che ben conosce. “Bene che il Governo e l’Aula tutta si siano alzati in piedi per ricordare Satnam Singh, il bracciante trenunenne morto dopo aver perso un braccio nelle campagne dell’agro pontino”, dichiara Soumahoro, – la commozione per Singh mi ha ricordato quella che, nel 2018, l’allora governo e l’aula intera riservò a Soumaila Sacko, bracciante ucciso nelle campagne di Vibo Valentia
in Calabria. In questi ultimi 6 anni, a parte il Tavolo operativo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura nel 2018, nessuna richiesta avanzata dai braccianti è stata presa in considerazione”.

Aboubakar Soumahoro

“Ci è voluto il brutto assassinio di Jerry Essan Masslo nel 1989 per legiferare sull’immigrazione e il cinico assassinio di Soumaila Sacko per istituire il Tavolo sul caporalato. È ipocrita aspettare le tragedie per fare promesse e per piangere lacrime di coccodrillo. La politica dovrebbe prevenirle”. “Se la politica vuole davvero onorare Satnam Singh e rendere giustizia alle migliaia di vittime del caporalato, chiedo a tutte le forze politiche di appoggiare la mia proposta di legge promossa da reti di associazioni di migranti per abolire la Bossi-Fini che crea illegalità e sfruttamento, per regolarizzare tutti gli invisibili e di istituire la patente del cibo. Perché solo così si può sconfiggere il caporalato. Spero davvero che stavolta la tragica morte di Satnam Singh non sia vana, e che dalle parole si passi ai fatti”, conclude Soumahoro.

Contro di lui insorge il senatore e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgio Salvitti: “Da quale pulpito viene la predica. Soumahoro, il sindacalista-deputato con gli stivali, scaricato da Fratoianni e Bonelli dopo lo scandalo delle cooperative di famiglia nella gestione dei migranti, cerca senza vergogna i suoi 15 minuti di celebrità. L’ex Avs si permette anche di parlare e intervenire sulle tragiche morti sul lavoro di questi giorni, per trasformare in battaglia politica delle vicende sulle quali serve condivisione, sinergia e lavoro comune. Un atteggiamento che non esito a definire sfacciato e ipocrita, se non addirittura scandaloso”.

E aggiunge: il Governo Meloni “è in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per questo non possiamo accettare lezioni, fatte senza imbarazzo alcuno, da chi quei diritti ha permesso fossero calpestati nelle sue coop. Provare a lucrare sulle tragedie, cercando di ripulire la propria immagine, è nauseante”.

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