Operazione globale contro il traffico illegale di rifiuti e sostanze nocive: i risultati dei blitz

Dal 15 luglio al 15 settembre 2024, l’operazione JO DEMETER ha coinvolto 110 Paesi, portando a ingenti sequestri di rifiuti e sostanze controllate per la tutela ambientale.

Dal 15 luglio al 15 settembre 2024, si è svolta l’operazione doganale congiunta JO DEMETER, un’importante iniziativa internazionale volta a contrastare i traffici transfrontalieri illegali di rifiuti regolamentati dalla Convenzione di Basilea e di sostanze dannose per l’ozono (ODS e F-GAS) sotto il Protocollo di Montreal.

L’operazione è stata coordinata dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD), con il supporto dell’Amministrazione doganale cinese e dell’Ufficio RILO AP per l’Asia/Pacifico. Un numero record di 110 Paesi ha partecipato, dimostrando un impegno globale verso la tutela ambientale e il rispetto delle normative internazionali.

Risultati in Italia

Nel territorio italiano, l’operazione è stata gestita dalla Direzione Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dal Comando Generale della Guardia di Finanza. I controlli hanno portato a risultati significativi:

  • 473.007 kg di rifiuti sequestrati, inclusi rottami ferrosi e non ferrosi, rifiuti elettronici, veicoli, imballaggi, tessili e 900 pneumatici fuori uso.
  • 80.293 kg di gas refrigeranti intercettati, in violazione della Convenzione di Montreal.

Le violazioni sono state rilevate in diverse città italiane, tra cui Bari, Brindisi, Gioia Tauro, Genova, Alessandria, Trieste, Livorno, Ancona, Como, Siracusa e Salerno.

Risultati globali

A livello internazionale, la collaborazione tra le amministrazioni dei 110 Paesi coinvolti ha portato a:

  • 9.839.184,93 kg e 1.422.981 pezzi di rifiuti sequestrati.
  • 344.625,9 kg di ODS e HFC.
  • 24.198,9 kg e 11.620 pezzi di apparecchiature contenenti o basate su sostanze controllate.
  • 77.328,75 kg e 7.242 pezzi di altre merci vietate o soggette a restrizioni.

L’importanza della cooperazione internazionale

JO DEMETER rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione globale possa affrontare sfide ambientali di portata internazionale. Grazie all’impegno delle amministrazioni doganali, delle forze di polizia e delle istituzioni coinvolte, è stato possibile bloccare significative quantità di materiali pericolosi che avrebbero potuto causare danni irreparabili all’ambiente e alla salute pubblica.

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