Uccide la moglie con la pistola e poi si spara. Il movente della gelosia

Tragedia a Cene, nella Bergamasca. Rubens Bertocchi ha ammazzato Elena Belloli nell’appartamento della coppia. A trovare i corpi il figlio ventenne.

Cene (Bergamo) – Omicidio suicidio in Val Seriana, nella Bergamasca. Nel tardo pomeriggio di ieri Rubens Bertocchi, 54 anni, ha sparato e ucciso la moglie, Elena Belloli, 52 anni, compiuti il 26 maggio, poi ha rivolto l’arma contro di sé e si è tolto la vita. I due colpi di pistola, esplosi poco dopo le 17 in un appartamento di via Fanti, hanno messo fine a una storia di vita comune, segnata da difficoltà, affetti familiari e un’apparente normalità, interrotta dalla gelosia che avrebbe spinto Bertocchi a un gesto estremo.

Una vita di sfide condivise

Rubens ed Elena vivevano con i loro due figli, di 11 e 20 anni, in un edificio a tre piani al civico 53 di via Fanti, dove un tempo si trovava il negozio di alimentari di famiglia, gli “Alimentari Bertocchi”, fondato dal padre di Rubens e chiuso sei anni fa, dopo la pandemia e le gravi malattie che avevano colpito l’uomo. Bertocchi, ex negoziante, lavorava come custode, mentre Elena, diplomata all’Istituto Natta di Bergamo, era impiegata nello studio di un ingegnere locale. Appassionata tifosa dell’Inter, Elena era una presenza costante nella vita della comunità: solo il giorno prima aveva partecipato a una pizzata scolastica con il figlio minore.
La coppia, ben integrata a Cene, era circondata dai familiari: la sorella di Rubens al piano superiore, i genitori di Elena nell’appartamento accanto e la madre di lui, recentemente trasferita in una casa di riposo. Una famiglia come tante, segnata da momenti difficili ma unita, fino al tragico epilogo.

La gelosia come movente dell’omicidio-suicidio

Secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Clusone, coordinate dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio, il movente dell’omicidio-suicidio sarebbe riconducibile alla gelosia. Bertocchi, che in passato aveva frequentato un poligono di tiro, possedeva una pistola calibro 22 regolarmente denunciata per uso sportivo. Sarebbe stata proprio la convinzione che la moglie lo tradisse a scatenare la sua furia. Non è chiaro se vi siano state discussioni o grida prima del delitto, ma intorno alle 17 il primo sparo ha ucciso Elena. Subito dopo, Bertocchi ha inviato un messaggio a un amico, annunciando di aver compiuto il gesto e la sua intenzione di togliersi la vita. Pochi istanti dopo, il secondo sparo ha posto fine alla sua esistenza.

La scoperta e l’intervento delle forze dell’ordine

L’allarme è scattato grazie a una vicina, che ha sentito le detonazioni e contattato il 112. Poco dopo, il figlio maggiore, Andrea Bertocchi, 20 anni, rientrando a casa e trovando la porta chiusa dall’interno, ha chiamato i soccorsi dopo essere stato informato dalla vicina. I vigili del fuoco hanno forzato l’ingresso, rivelando l’omicidio-suicidio: i corpi senza vita di Elena e Rubens, con la pistola ancora accanto all’uomo. I carabinieri, supportati dal Nucleo Investigativo di Bergamo, hanno posto sotto sequestro l’abitazione e i cellulari della coppia, analizzando il messaggio inviato da Bertocchi per ricostruire la dinamica. Le salme sono state trasferite all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per gli esami autoptici, mentre le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa