Il giovane egiziano venne ucciso nel Barber Shop dove lavorava a Sestri Ponente. Per l’omicidio sono stati condannati i due datori di lavoro e connazionali.
Genova – Un frammento di teschio umano è emerso sulla spiaggia di Chiavari, in provincia di Genova, dopo una violenta mareggiata nella giornata di ieri. Le autorità ipotizzano che possa appartenere a Mahmoud Abdallah, il giovane barbiere egiziano di 24 anni ucciso e decapitato nell’estate del 2023 a Sestri Ponente. Il reperto, una porzione di calotta cranica, è stato preso in custodia dagli agenti e inviato al Laboratorio di Medicina Legale dell’Università di Genova per esami del DNA, che chiariranno se si tratta della testa di Mahmoud, mai ritrovata dopo il brutale omicidio.
Per quel crimine, lo scorso novembre, la Corte d’Assise di Genova ha condannato all’ergastolo Ali Mohamed Ali Abdelghani, detto “Bob”, e Ahmed Gamal Kamel Abdelwahab, detto “Tito”, datori di lavoro di Mahmoud nel Barber Shop Ali. Secondo le indagini sull’omicidio del 2023, la testa del giovane ammazzato fu gettata alla foce del fiume Entella, a pochi chilometri da Chiavari. Gli esami del DNA, che confronteranno il profilo genetico del frammento con quello dei familiari di Mahmoud, saranno cruciali per confermare l’identità. I risultati, attesi entro 10-15 giorni, potrebbero fornire la prova definitiva per chiudere uno dei capitoli più oscuri della recente cronaca genovese.
Mahmoud Abdallah, 24 anni, egiziano, fu ucciso nell’estate del 2023 nel Barber Shop Ali di Sestri Ponente, Genova, dove lavorava come barbiere. L’omicidio, di una brutalità inaudita, fu commesso dai suoi datori di lavoro. Secondo la ricostruzione della Procura di Genova, coordinata dal PM Marco Airoldi, i due avrebbero ucciso Mahmoud a seguito di una disputa legata a soldi e alla gestione del negozio. Il giovane fu decapitato post-mortem, e la sua testa fu gettata alla foce del fiume Entella, mentre il corpo fu abbandonato in un vicolo vicino al barbershop.