Nuovi aiuti dall’UE per l’agricoltura ma non si deve abbassare la guardia

La PAC per gli agricoltori costituisce il 31% di tutto il bilancio dell’UE per un valore di oltre 1.200 miliardi di euro.

MILANO – L’Unione europea sostiene finanziariamente gli agricoltori e incoraggia pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, oltre a investire nello sviluppo delle aree rurali. Le istituzioni dell’UE collaborano in sede di elaborazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche alimentari e agricole.

Nelle more di questi intendimenti ci sono diverse novità che provengono proprio da Bruxelles a sostegno dei lavoratori agricoli:

“Via libera dall’Unione europea ai Paesi membri nel versare anticipi più elevati di fondi della Politica agricola comune (Pac) ai produttori agricoli – dice Carlo Besostri, presidente Seed-Italia – dal 16 ottobre gli agricoltori potranno ricevere fino al 70% dei loro pagamenti diretti in anticipo, rispetto al 50% attuale, mentre i saldi anticipati per interventi basati sulla superficie e sugli animali del fondo di sviluppo rurale potranno essere aumentati, dall’attuale 75%, fino all’85%”.

Carlo Besostri, presidente SEED-Italia

Ma le novità a sostegno delle imprese agricole non finiscono qui:

“La misura di sostegno è stata predisposta per venire incontro alle grandi difficoltà che la categoria sta attraversando – aggiunge Besostri – anche in termini di liquidità ed in particolare a causa degli eventi meteorologici estremi che hanno avuto un impatto sulle rese dei terreni negli ultimi anni, nonché per gli alti tassi di interesse sui mercati finanziari europei e prezzi elevati di input e materie prime agricole”.

L’ultima PAC è stata finanziata con 386,6 miliardi di euro, ovvero il 31% di tutto il bilancio europeo per il periodo 2021-2027, per un valore di oltre 1.200 miliardi euro. Cifre estremamente importanti per un comparto in sofferenza praticamente in tutta Europa:

“A parte alluvioni e altre calamità naturali, l’indotto agricolo risente di vecchi problemi mai sanati – continua Besostri – e le rivendicazioni sono quelle di sempre e non si sono mai sopite: redditi e aiuti più alti, no ai rigidi paletti del Green Deal che, secondo molti di noi, non farà altro che rendere il settore agricolo europeo meno competitivo rispetto alle importazioni”.

I prodotti della terra sono indispensabili per l’umanità

Poi occorre maggiore contrasto alla concorrenza sleale e alla diffusione di “cibi sintetici”, oltre al riconoscimento reale e non virtuale del valore del made in Italy. “Poi ci sono altri nemici: l’aumento del carburante e delle sostanze chimiche, oltre ad una burocrazia che danneggia più delle cavallette”.

La protesta dei trattori è al momento solo un ricordo, ma la cenere è ancora calda e potrebbe riaccendersi il malcontento:

“Sino a quando il settore agricolo verrà considerato di serie B si andrà sempre indietro – conclude Carlo Besostri – i prodotti della terra rappresentano la sopravvivenza e la salute dell’uomo, ma per produrli occorrono fatica, risorse e investimenti. In caso contrario, il problema diventerà gigantesco e non più sanabile, per tutti”.

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