La ragazza sarebbe stata ammazzata dal padre dopo che il genitore, estremista islamico, avrebbe avuto tra le mani una foto che ritraeva Saman in atteggiamento affettuoso con il suo fidanzato. Un bacio dunque avrebbe scatenato la rabbia e la vendetta di un uomo che non avrebbe esitato a strappare la vita alla figlia innamorata.
Novellara – “…Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno…”. Queste sono le parole che avrebbe profferito, per telefono, Shabbar Abbas, padre della povera Saman, durante un colloquio telefonico con un parente intercettato l’8 giugno 2021. La conversazione è depositata agli atti del processo che inizierà il 10 febbraio dell’anno prossimo.
La ragazza diciottenne era sparita nella notte del 30 aprile 2021 da Novellara e le indagini hanno portato sul banco degli imputati lo zio della ragazza scomparsa, Danish Hasnain, e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. I genitori della vittima, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono entrambi ancora latitanti in Pakistan:
“…Io sono già rovinato – aggiungeva Abbas durante la telefonata – avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia…Io sono già morto, l’ho uccisa io, l’ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l’abbiamo uccisa...”.
L’uomo avrebbe ucciso la figlia, presumibilmente con la complicità dell’intera famiglia, dopo aver visto una foto raffigurante Saman ed il suo fidanzato Saqib Ayud mentre si baciavano in una via di Bologna. L’immagine risalirebbe al periodo in cui la ragazza viveva in una comunità protetta. Un cugino, sentito dai carabinieri di Reggio Emilia, avrebbe riferito di aver ricevuto l’immagine e che Shabbar, la madre Nazia e il fratello della diciottenne si lamentavano in continuazione di quella situazione. Poi la vendetta.