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Nonno Mario è certo: “L’Italia può farcela. Vi spiego perché”

L’ex Presidente del Consiglio, che ora si dedica full time ai nipoti, ripercorre i suoi trascorsi governativi. E ribadisce che il nostro Paese è pienamente in grado di rilanciarsi.

Roma – Mario Draghi osserva l’evoluzione della situazione politica e i passi del nuovo Governo. Così, pur senza pagelle per Giorgia Meloni e senza entrare nel merito della sua attività politica, la definisce una “leader abile”. Dopo mesi di silenzio l’ex Presidente del Consiglio torna a parlare e ripercorre la sua esperienza a Palazzo Chigi, ricordando che il suo Governo si poggiava sul consenso di una vasta coalizione, che aveva deciso di mettere da parte le proprie differenze per permettere all’Italia di superare un periodo di emergenza. Non aveva, dunque, un suo partito di riferimento o una sua base parlamentare. Insomma Draghi analizza dall’esterno la situazione economica, affermando che l’Italia sta proseguendo bene il percorso di rilancio del Paese.

“Adesso siamo in un contesto internazionale complicato, di incertezza geopolitica e di rallentamento economico globaledice l’ex numero uno della Bce – Tuttavia, l’Italia ha mostrato di sapercela fare. Non bisogna fomentare paura, ma seminare speranza. Quest’anno cresceremo di quasi il 4%, più di Francia e Germania, dopo i 7 trimestri di crescita consecutivi durante il mio Governo. Il debito pubblico in questi due anni è calato come mai nel dopoguerra e l’Italia è l’unico grande Paese europeo che, negli ultimi anni, è riuscito ad aumentare le proprie quote di mercato nell’export internazionale”.

Sull’economia globale, peraltro, Draghi precisa che l’inflazione ha messo le banche centrali davanti ad una sfida che non fronteggiavamo da molto tempo. Preservare, dunque, la stabilità dei prezzi è essenziale, perché un’inflazione alta e variabile aumenta l’incertezza economica e sociale, danneggia i più poveri, chi ha un reddito fisso e in ultima analisi mina la crescita.

L’ex premier lancia nello stesso tempo una stoccata a chi nell’ex Parlamento ha cercato di ostacolargli il percorso, infatti non perde occasione per ricordare che in soli 20 mesi di Governo è riuscito a raccogliere e vincere le sfide. Invece, a chi diceva che era spaventato dal futuro risponde che non è vero che se ne volesse andare, terrorizzato dall’ipotesi “abisso” di una recessione che fino a oggi, però, non ha trovato riscontro nei dati.

“Ero stato chiamato a fare, dopo una vita, un mestiere per me nuovo – ha aggiunto l’ex Premier – e l’ho fatto al meglio delle mie capacità. Sarei dunque rimasto volentieri per completare il lavoro, se mi fosse stato consentito, ma la volontà dei partiti di trovare compromessi è venuta meno, anche per l’avvicinarsi della scadenza naturale della legislatura”.

Mario Draghi conclude dicendo, onde evitare fraintendimenti, che ora fa il nonno e vuole dedicarsi ai 4 nipoti riservandosi il diritto, sempre di nonno, di poter scegliere che cosa fare. Pertanto, afferma a chiare lettere di non essere interessato a incarichi politici o istituzionali, né in Italia tantomeno all’estero. Chissà se la favola della “Volpe e l’uva” di antica memoria possa essere pertinente a simile affermazione. Rimane il dubbio che si disprezzi sempre qualcosa solo perché non lo si può ottenere. Vedremo se il “Draghi-pensiero” si avvererà. Forse, ancora, rimane il sogno della Presidenza della Repubblica. Oppure no.

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