Ancora una volta torniamo su un argomento assai dibattuto. Basta con il turismo che distrugge e che si prende gioco della Natura. Andar per monti è cosa seria.
La montagna considerata un parco giochi. Ormai non sono più una sorpresa, ossia ripetitive, le notizie riferite a comportamenti stravaganti di improvvisati turisti della montagna. Sono noti i casi di veri e propri arrembaggi di orde vocianti alla conquista di località turistiche montanare, al solo scopo di farsi un selfie o girare video per immortalare situazioni anche pericolosissime, come stazionare su un precipizio, col rischio di gravi incidenti o di passare a miglior vita.
L’ultimo caso, balzato agli onori della cronaca, ha riguardato un turista sulla Marmoloda, la Regina delle Dolomiti, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Cosa ha combinato di così tanto ardito e temerario il nostro sprovveduto eroe? Ha deciso, spinto da un improvviso ghiribizzo che ha fatto capolino nella sua testa molto confusa, di lanciarsi da oltre 3 mila metri di altitudine in una temeraria discesa utilizzando un monociclo elettrico. Forse pensava di trovarsi all’Edelandia o sulle montagne russe, chissà!
Non si è limitato ad andare giù a scavezzacollo ma, poiché si riteneva un portento, ha deciso di procedere a serpentina tra attoniti turisti, provvisti di zaino in spalla e arnesi vari adatti per andare in montagna. L’impresa, per fortuna, non ha causato incidenti, ma ha suscitato notevoli polemiche. Sempre più turisti della domenica si avventurano in imprese inadeguate, col rischio di gravi pericoli. Un’esibizione su una sola ruota non si era mai vista, a conferma che la montagna sembra essersi trasformata in una sala giochi, senza rispetto per l’ambiente e il contesto.

L’impresa, che potrebbe diventare un nuovo sport e visto il pressapochismo delle istituzioni l’ipotesi non è da escludere, ha destato l’interesse, finanche, della Scienza. Infatti il Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova, che da qualche anno controlla il ghiacciaio della Marmolada, oltre a manifestare sconcerto per l’ardua avventura compiuta, ha ribadito, per l’ennesima volta, l’uso disinvolto della montagna e dei danni provocati ad un ecosistema delicato come le Dolomiti.
Il percorso, da cui si è buttato giù col monociclo il precipitoso turista, non dista molta dal ghiacciaio, già sottoposto, da anni, agli effetti nocivi del cambiamento climatico. Ormai è noto ai più che le alte temperature hanno deciso di soggiornare in alta quota, nella speranza di trovare temperatura più fresca! In realtà stanno producendo solo disastri con lo scioglimento delle nevi e le conseguenze negative per le stazioni sciistiche, il turismo e l’economia. Non sono ipotesi catastrofiche frutto di integralismi ambientali, ma di dati scientifici. Gli esperti dell’Università di Padova ritengono che il ghiacciaio si stia ritirando di 7 metri annui, riducendo le sue dimensioni in maniera preoccupante.
L’erosione di un ghiacciaio produce diversi esiti, tra cui l’innalzamento del livello del mare, la riduzione delle riserve di acqua dolce, l’aumento del rischio di frane e dissesti montani, lo sconvolgimento degli ecosistemi e della biodiversità, e minacce all’energia idroelettrica e all’agricoltura. Indubbiamente un fatto di cronaca come quello del monociclista avventuroso di fronti ai pericoli per la montagna descritti dagli esperti, è poca roba. Tuttavia è un sintomo di un fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio e si sta radicalizzando, come nel caso in questione.
La moltitudine delle persone, come mandrie, facilmente suggestionabili, si allineano con facilità a qualcuno/a che funge da leader, perché si sentono sicuri e si proteggono solo in gruppo. Senza conoscere il luogo dove stanno andando. Se si va in montagna, un minimo di informazioni bisogna pur possederle e non comportarsi come bambini sprovveduti alla prima uscita fuori casa senza i genitori. Per questo tipo di persone la montagna rappresenta solo un fotogramma e nient’altro!