La tragedia è propizia per gli affari di cosa nostra che ha sempre lucrato su disgrazie e malattie incentivando e diversificando gli investimenti. E facendo affari d’oro anche sulla morte
Non impazzisco per le giornate dedicate alla lotta la mafia o ad altri argomenti a questa correlati. Si rischia che se ne parli una volta e per i restanti 364 giorni, ovvero una volta messa a posto la coscienza, non se ne discuta più. Com’è già accaduto. Detto questo oggi, in tempi di pandemia, è d’obbligo fare un’analisi approfondita su che cosa stanno facendo le mafie in questo triste periodo. Questa è una vera e propria guerra che stiamo combattendo contro un nemico che non vede in faccia nessuno. Un nemico che non risparmia e che si nasconde subdolamente in ogni angolo del globo. In questi frangenti terribili le mafie gongolano e fanno più affari che mai sfruttando le guerre, come sempre, a loro vantaggio.
Truffe, pizzo, droga, armi, appalti truccati, corruzione, riciclaggio, rifiuti tossici e nocivi, ma anche medicinali, materiale di consumo sanitario, apparati elettromedicali ed altri comparti ad alta speculazione dove stanno circolando decine e decine di milioni di euro ed oltre, possono certamente suscitare gli appetiti di cosa nostra che non si lascerà sfuggire questa grande quanto inaspettata opportunità. Fra qualche tempo il CoVid 19 potrebbe diventare soltanto un tragico ricordo ma la mafia uscirà rafforzata dai suoi affari illeciti. Mollare adesso significa dargli respiro o, meglio, nuovi terreni di coltura, tanto per rimanere in argomento. Invece adesso più che mai dovremmo approfittarne per infliggere altri pesanti batoste a famiglie e clan. Non abbassiamo la guardia.