La vicenda coinvolge una coppia cinquantenne della provincia di Vicenza. Gli avvocati difensori: “Un’enormità”.
Vicenza – Avrebbero negato le cure al figlio, per questo una coppia di coniugi cinquantenni della provincia di Vicenza è attualmente indagata per omicidio volontario. L’accusa è grave: aver impedito le cure mediche necessarie al proprio figlio adolescente, affetto da una grave forma di tumore, poi deceduto all’inizio del 2024 presso l’ospedale San Bortolo.
Negato le cure: la segnalazioni dei servizi sociali
A riportarlo è il Giornale di Vicenza, che ha ricostruito le tappe dell’inchiesta. Il caso era stato segnalato dai servizi sociali del Comune di residenza alla Procura dei minorenni di Venezia, che ha successivamente passato il fascicolo alla Procura ordinaria di Vicenza, quando il giovane era ancora in vita.
Le indagini della polizia giudiziaria, svolte nelle ultime settimane, hanno ripercorso le scelte terapeutiche della famiglia e i momenti successivi alla diagnosi. Un consulente nominato dalla Procura aveva già evidenziato che la coppia avrebbe negato le cure adeguate al figlio, sollevando dubbi sul comportamento dei genitori.
I difensori della famiglia: “Negate le cure? Un’enormità”
Secondo gli avvocati difensori Jacopo e Lino Roetta, le accuse di aver negato le cure sono «un’enormità»: “Questi genitori stanno già scontando il proprio ergastolo”, hanno dichiarato, sottolineando la sofferenza della perdita. Tuttavia, sarà la documentazione in possesso degli inquirenti a chiarire se sussistano elementi tali da portare la coppia a processo davanti alla Corte d’Assise.