Negata la scarcerazione anticipata a Chico Forti

Il 66enne trentino resta nel carcere di Montorio: la difesa prepara il ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di sorveglianza.

Verona – Il Tribunale di sorveglianza ha pronunciato un “no” definitivo alla richiesta di libertà condizionale presentata dalla difesa di Enrico “Chico” Forti. Il cittadino italiano, 66 anni originario del Trentino, continuerà a scontare la propria detenzione presso l’istituto penitenziario di Montorio, dove si trova da sedici mesi dopo il rimpatrio dagli Stati Uniti.

La decisione arriva al termine di un lungo iter giudiziario che ha visto Forti condannato all’ergastolo oltreoceano per l’assassinio di Dale Pike, imprenditore australiano ucciso in Florida. Il caso ha suscitato grande attenzione mediatica e diplomatica, culminando nell’estradizione del detenuto verso l’Italia nel 2021.

Secondo quanto riferito dall’avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei legali del team difensivo, la decisione del tribunale veronese sarà impugnata attraverso un ricorso presso la Corte di Cassazione. La strategia legale punta a evidenziare come, nonostante i quasi tre decenni trascorsi in carcere, Forti abbia mantenuto un comportamento irreprensibile durante la detenzione italiana.

“Secondo la legge italiana avrebbe diritto alla libertà condizionale”, ha dichiarato Gianni Forti, zio del detenuto, esprimendo la delusione della famiglia per l’esito negativo dell’istanza. Le aspettative erano alte, alimentate dalla lunga permanenza carceraria e dall’assenza di episodi disciplinari significativi.