‘Ndrangheta: sequestro di beni per 650mila euro a un imprenditore nel Reggino

L’uomo è imputato nel processo a seguito dell’inchiesta “Libera Fortezza” che nel giugno 2020 aveva fatto luce sull’operatività della cosca Longo-Versace a Polistena.

Reggio Calabria – Il Tribunale delle Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, in accoglimento di una proposta della Procura distrettuale antimafia diretta da Giovanni Bombardieri, ha disposto il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 650 mila euro a carico di un imprenditore agricolo di Melicucco, centro della Piana di Gioia Tauro. L’indagine, affidata ai carabinieri del Comando provinciale, avrebbe fatto emergere una marcata sperequazione finanziaria tra tenore di vita ed esiguità dei redditi dichiarati.

L’analisi sull’entità patrimoniale dell’indagato ha indotto i militari a ritenere sospetta la provenienza dell’ingente complesso patrimoniale costituito da auto di grossa cilindrata, case, terreni e conto correnti, avvalorata dal fatto che l’imprenditore, sul cui conto sono ascritti numerosi precedenti penali e di polizia, è imputato a processo a seguito dell’inchiesta “Libera Fortezza”, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova nel giugno del 2020, che aveva fatto luce sull’operatività della cosca Longo-Versace a Polistena con un giro usurario del 28% mensile a carico di chiedeva prestiti.

Il Tribunale di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze economico patrimoniali dopo cinque anni di analisi dei dati, ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare l’imprenditore quale soggetto socialmente pericoloso in quanto il proposto con le condotte illecite poste in essere nel tempo, aveva accumulato ingenti proventi, investendoli con la connivenza della moglie in beni mobili e immobili e conducendo un elevato tenore di vita, del tutto incompatibile con l’accertata esigua capacità reddituale.

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