Pierluigi Esposito, 59 anni, è deceduto a Bari dove era ricoverato in seguito al brutale pestaggio subito mentre lavorava.
Lucera (Foggia) – Si è spento ieri pomeriggio Pierluigi Esposito, 59enne operatore ecologico di Lucera, vittima di una violenta aggressione avvenuta nel luglio dello scorso anno mentre era impegnato nel suo lavoro. Dopo oltre otto mesi di sofferenze, tra interventi chirurgici e ricoveri, Esposito è morto a Bari, dove era stato trasferito da qualche tempo, a causa di un’improvvisa emorragia.
L’aggressione risale al 19 luglio 2024, quando Esposito fu attaccato per strada, presumibilmente per questioni legate al suo ambito lavorativo. Le ferite riportate furono gravissime: trasportato d’urgenza al Policlinico di Foggia, subì un primo intervento chirurgico per un ematoma cerebrale e fratture multiple, entrando in coma farmacologico. Nei mesi successivi, il suo calvario lo portò in diverse strutture sanitarie, anche fuori regione, fino al ricovero finale a Bari. Nonostante le cure, ieri un’emorragia fatale ha posto fine alla sua lotta.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, avevano già portato, il 13 febbraio 2025, all’arresto di un 29enne di Lucera, accusato di tentato omicidio. L’uomo, attualmente detenuto, era stato individuato come responsabile dell’attacco, ma con la morte di Esposito il capo d’imputazione sembra destinato a mutare in omicidio volontario. Gli inquirenti stanno ora approfondendo l’ipotesi della presenza di un secondo individuo coinvolto, un aspetto emerso dall’analisi delle testimonianze e dei rilievi. “L’aggressione potrebbe essere scaturita da tensioni lavorative”, spiega una fonte vicina alle indagini, anche se i dettagli del movente restano da chiarire.