Morto suicida l’uomo più gentile del mondo

Enrico Rigato era balzato alla ribalta delle cronache con Striscia la Notizia per le sue presunte truffe ai danni di numerosi investitori, in larga parte suoi compesani. Poi il silenzio, fino alla scoperta del suo cadavere.

VIGONOVO (Venezia) – È morto suicida il presunto Arsenio Lupin degli investimenti fasulli. Enrico Rigato, 55 anni, è stato trovato cadavere dai vigili del Fuoco che avevano sfondato la porta di casa lo scorso 31 agosto. Da alcuni giorni il cellulare della vittima squillava a vuoto dunque un amico, che era solito fargli visita portandogli viveri e bevande, si sarebbe preoccupato e avrebbe chiamato il 112. I pompieri, dopo aver scavalcato una finestra, si sono introdotti nell’appartamento del broker facendo la macabra scoperta.

L’uomo era venuto alla ribalta delle cronache nel marzo dell’anno scorso quando alcuni clienti, preoccupati dal vento di crisi economica che soffiava sull’Europa dopo l’invasione russa in Ucraina, avevano chiesto di rientrare in possesso delle somme investite.

Rigato con una delle tante donne con le quali si accompagnava nei locali alla moda

Rigato, invece, aveva preferito sparire dalla circolazione rinchiudendosi nella sua abitazione che aveva munito di telecamere per vedere chi bussasse alla sua porta. Se erano creditori non rispondeva mentre apriva a un paio di parenti e a un suo amico che gli portava la spesa. All’epoca dei fatti, di cui si era occupata anche Striscia la Notizia con il proprio inviato Moreno Morello, decine per non dire centinaia di investitori raggirati, o supposti tali, si erano rivolti all’associazione di tutela dei consumatori “Codacons” per tentare di vedersi restituito il malloppo. Si trattava di imprenditori anche facoltosi, professionisti ma anche operai e dipendenti dello Stato, pensionati compresi, che avevano investito i risparmi di una vita in obbligazioni che, sulle prime, sembravano fruttare non poco.

Poi la truffa sarebbe venuta a galla ed era scoppiato l’allarme generale:

” C’è chi ha investito dai 100 ai 300mila euroaveva detto l’avvocato Bruno Barbieri, vice presidente del Codacons – alcuni clienti del broker veneto ci hanno presentato le carte che Rigato aveva fatto firmare loro, intestate con il logo della Barclays Bank, ma è possibile che si trattasse di fogli prodotti in casa…”.

L’avvocato Bruno Barbieri

Rigato, per altro, avrebbe incassato il denaro tramite la “Ava Trade EU Ltd”, assicurando di reinvestirlo con percentuali di profitto assai vantaggiose. Insomma si sarebbe trattato di documenti farlocchi ma i modi gentili dell’uomo, le ripetute visite in casa, gli inviti a pranzo e cena per i clienti più facoltosi sempre a spese di Rigato, avrebbero convinto un numero cospicuo di persone a cedere tutti i loro averi per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.

Il broker faceva vedere anche di spendere e spandere senza lesinare nulla, dunque il “metodo Ponzi” ovvero quello del “Prendo da te e do a lui. Prendo da lui e do all’altro”, in versione nostrana, aveva funzionato facendo accumulare nel portafoglio clienti del faccendiere forse 3, 4, 5 o addirittura 10 milioni di euro. Chi può dirlo con esattezza?

Una volta scoppiato lo scandalo, Rigato si era trovato davanti numerosi nemici e persone che lo avevano minacciato di brutto. C’era stato chi, nottetempo, si era appostato sotto casa e aveva preso le finestre della sua abitazione a sassate. C’è stato chi gli ha danneggiato il Suv e chi gli ha fatto trovare un crisantemo nella buca delle lettere. L’uomo, però, aveva resistito a tutti gli attacchi rimanendo barricato in casa sino a quando Guardia di finanza, Agenzia delle Entrate e le Procure di Venezia, Padova e Milano avevano deciso di mettere il naso nella contabilità della vittima.

Una piccola parte delle presunte vittime di Rigato in riunione al Codacons

Pare che il broker avesse davvero investito ingenti capitali presso istituti di credito o altri broker residenti nei cosiddetti paradisi fiscali come Irlanda e Isole Vergini. Enrico Rigato, ex dipendente di Banca Generali e IW Private Investments, era stato poi licenziato per comportamenti scorretti ai limiti del reato o, forse, andando anche oltre. Il mediatore finanziario avrebbe falsificato firme, moduli e lettere di comunicazione per rendimenti e situazioni patrimoniali praticamente inesistenti per poi sparire come un fantasma. Gli istituti di credito, per paura di uno scandalo, pare non avessero segnalato le presunte malefatte del mediatore finanziario inseguito perennemente dai clienti inferociti.

Vigili del Fuoco dopo la macabra scoperta

Le Fiamme gialle avevano effettuato anche una perquisizione in casa dell’affarista sequestrando telefonini e computer ma da allora non si è saputo più nulla se non della morte, improvvisa, dell’uomo più gentile del mondo. Un gesto estremo che può avere ragion d’essere. Oppure no.

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