Oggi la 74ma Giornata Nazionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, mentre i decessi continuano a crescere.
Roma – La tragica realtà delle morti sul lavoro in Italia continua a crescere, con dati sempre più preoccupanti. Nonostante venga chiamata “strage silenziosa”, le vittime di incidenti sul lavoro lanciano un grido di giustizia che si fa sempre più forte di anno in anno. Dal 2021 al 2024, infatti, si è registrato un aumento dell’incidenza di questi drammatici eventi, che colpiscono non solo le vittime dirette, ma anche le loro famiglie e collettività.
Oggi 13 ottobre, in occasione della 74ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, organizzata dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro (Anmil), il ricordo di queste tragedie è particolarmente doloroso, specialmente alla luce dei recenti eventi. Tra le tragedie più devastanti degli ultimi 12 mesi si ricordano il terribile incidente di Brandizzo, dove operai furono travolti da un treno, l’esplosione della centrale di Bargi, il crollo dell’ipermercato Esselunga a Firenze e la tragedia di Casteldaccia. E ancora, nelle ultime 24 ore, altri drammatici episodi hanno scosso il Paese. Un giovane vicentino di 19 anni ha perso la vita dopo essere stato travolto da un bancale di finestre, mentre un suo coetaneo è rimasto gravemente ferito precipitando da un ponteggio di sei metri presso il termovalorizzatore di A2A a Brescia. Il giovane ferito, all’arrivo dei soccorsi, non riusciva a muovere gambe e braccia, segno della gravità dell’incidente.
Questi eventi segnano uno dei periodi più neri nella storia della sicurezza sul lavoro in Italia e sottolineano quanto ancora sia necessario fare per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro in Italia. Nonostante le iniziative legislative e i sistemi di controllo in atto, la cultura della sicurezza sembra ancora lontana dall’essere radicata in tutti i settori lavorativi. La necessità di una risposta più efficace da parte delle istituzioni, delle imprese e della società civile appare quanto mai urgente per evitare che la “strage silenziosa” continui a mietere vittime.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Inail, le donne risultano meno colpite – sebbene mostrino un’incidenza più alta negli infortuni in itinere – rispetto agli uomini, ma i lavoratori stranieri sono quelli che soffrono di una incidenza crescente. I giovani tra i 15 e i 24 anni sono particolarmente vulnerabili, con un’incidenza che aumenta da 11,9 nel 2021 a 13,6 nel 2024. Anche gli ultrasessantacinquenni mostrano un dato allarmante, con un’incidenza che sale da 61,0 a 65,8. I settori più colpiti sono le Costruzioni, le Attività Manifatturiere, i Trasporti e il Commercio, con un aumento significativo delle vittime nel settore delle Costruzioni nell’ultimo semestre.
La sicurezza è stata al centro del messaggio inviato oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro:
“Nella Giornata odierna l’Italia rivolge il pensiero alle persone che hanno perso la vita o subito infortuni e malattie a causa del proprio lavoro. Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato impegno. La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica. Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora. La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana.
Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità. Rinnovo oggi la vicinanza della Repubblica alle famiglie di quanti hanno perso un proprio caro a causa di incidenti sul lavoro e un sentito apprezzamento alle attività dell’Anmil, che da decenni contribuisce a promuovere la cultura della sicurezza, dando voce alle vittime e fornendo sostegno alle loro famiglie in momenti di grande difficoltà. Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili”, ha concluso il capo dello Stato.
Sull’argomento è intervenuta anche la ministra del Lavoro Marina Calderone, secondo la quale:
“Intervenire sulla sicurezza sul lavoro non significa fare la conta dei morti, ogni vita umana persa sul lavoro è una sconfitta della società, è un punto di attenzione massima sul fatto che non abbiamo fatto abbastanza. Non sono abituata a sottrarmi e a non metterci la faccia. L’ho fatto visitando i cantieri dove ci sono stati incidenti gravi o parlando con chi ha subito infortuni”.
“Come ministero lavoro con enti vigilanti, con l’Inail siamo in grado di gestire le azioni necessarie per investire sulla prevenzione e sulla formazione e di occuparci del cammino di riabilitazione dei lavoratori dopo un infortunio sul lavoro. Bisogna proteggere chi lavora e c’è da lavorare anche per sostenere chi vuole riprendersi la sua vita caratterizzata dalla continuazione di una esperienza lavorativa”, ha aggiunto.
A margine dell’incontro la ministra ha anche anticipato che “nella prossima finanziaria ci sarà spazio per misure a sostegno di chi ha subito infortuni” e ha dichiarato che già 400.000 imprese hanno aderito al nuovo sistema della “patente a punti” per i cantieri, introdotto per migliorare la sicurezza sul lavoro e combattere le irregolarità. La ministra ha aggiunto che il nuovo sistema segna la fine dell’epoca dei cosiddetti “furbetti” che aggirano le norme.