Mercoledì scorso, di mattina, i Carabinieri della Compagnia di Vigevano hanno notificato la misura cautelare a M.L., imprenditore di 53 anni, accusato, insieme al padre e alla sorella, di bancarotta fraudolenta per un milione di euro
Mortara (Pavia) – Aveva distratto più di un milione di euro dalla società prima di dichiararne il fallimento, un imprenditore finisce ai domiciliari. Mercoledì scorso, di mattina, i Carabinieri della Compagnia di Vigevano hanno notificato la misura cautelare a M.L., imprenditore di 53 anni, accusato, insieme al padre e alla sorella, di bancarotta fraudolenta per un milione di euro. La Guardia di Finanza di Vigevano, a conclusione di una complessa indagine per frode e bancarotta, coordinata dal Procuratore aggiunto Mario Venditti e dal Sostituto Procuratore Camilla Repetto, ha arrestato l’imprenditore residente e operante a Mortara.
L’indagine prende le mosse dalla dichiarazione di fallimento di un’azienda di Mortara, avente anche sede operativa a Milano e operante nel settore del trasporto su strada, che, prima di venire dichiarata fallita, si era disfatta di tutto il proprio patrimonio privando così i legittimi creditori di ogni possibilità di poter, almeno in parte, essere ristorati.
Più nel dettaglio, l’imprenditore – attraverso fittizi atti di compravendita, un articolato schermo societario e l’utilizzo di diversi prestanome – era riuscito a sottrarre ingenti somme di denaro dalle casse della società fallita e a dirottarle su conti correnti in banche maltesi, nonché a vendere fittiziamente decine di autoarticolati, sfruttando la commistione sociale e la confusione patrimoniale, senza il conseguimento di nessun corrispettivo e di fatto senza mai perderne il possesso.
I finanzieri della Compagnia di Vigevano, però, sono riusciti a ricostruire tutte le attività delittuose dell’imprenditore arrivando a dimostrare una bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale per circa 1 milione di euro a fronte di una posizione debitoria acclarata dalla curatela per oltre 10 milioni. L’uomo ora è agli arresti domiciliari e le fiamme gialle hanno disposto il sequestro di beni a lui riconducibili per 400mila euro.
L’operazione delle fiamme gialle testimonia la particolare attenzione rivolta dall’Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di Finanza al contrasto degli illeciti di natura economica che determinano distorsioni del mercato e sleale concorrenza sull’intero territorio lombardo oltre ché una palese ingiustizia sociale.