Scomparso per paura di qualcuno o sparito con la forza? Negli ultimi anni sono state numerose le scomparse segnalate in questa zona e forse quella di Cristian potrebbe essere una tra queste. Le indagini potrebbero riprendere.
Mondragone – “…Oggi avresti spento 26 candeline ma non sei con noi da tre anni. Vorrei poterti fare gli auguri abbracciandoti però non è possibile, perché da tre lunghi anni non sappiamo dove sei e se stai bene. Da tre anni vivo con la speranza di vederti tornare a casa. Mi manchi tantissimo Cri, auguri di buon compleanno ovunque tu sia… Sei sempre nel mio cuore e nei pensieri… Ti voglio bene….”
Sono gli auguri di buon compleanno che la mamma di Cristian Varone, il 3 luglio scorso, dedica al figlio sulla pagina di Facebook intitolata ”Troviamo Cristian Varone”. Già, perché Cristian è scomparso il 1 Agosto del 2017 dal nosocomio San Rocco di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta.
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Cristian è un tranquillo ragazzo di 23 anni che vive con i genitori a Mondragone ed è fidanzato da diverso tempo. Non è mai stato con le mani in mano, per anni ha fatto il pizzaiolo e, ultimamente, lavorava in un caseificio di Marina di Minturo (Lt) dove era addetto alla consegna delle mozzarelle. Il 31 luglio del 2017 il ragazzo veniva condotto dai genitori stessi all’ospedale di Sessa Aurunca a seguito di uno stato confusionale in cui versava da una decina di giorni. Ma la mattina del 1 Agosto, tra le quattro e le sei, Cristian scompariva misteriosamente forzando l’inferriata della finestra del bagno dell’ospedale. Con sé non aveva il cellulare, né documenti, né soldi.
Ma cosa era successo al giovane negli ultimi tempi? “…Camminava avanti e indietro, non parlava con nessuno. Fumava sigarette dalla mattina alla sera, non mangiava… E guardava se qualcuno arrivava. Diceva qualcuno mi vuole fare del male…” Con queste parole la mamma del ragazzo, Teresa Hermanowicz, di origini polacche, descriveva il malessere del figlio. Un atteggiamento alquanto strano e inusuale mostrato anche con la zia paterna, Daniela Varone, durante una telefonata ricevuta in quei giorni:” …Lo chiamai dicendo dove stava e altre informazioni e lui mi rispose no tu non sei mia zia e mi riagganciò il telefono immediatamente (…) Sabato mattina l’ho visto qui e lui si ricordava tutto, mi chiese scusa. Non mi sentivo bene ieri sera, ero molto stanco. E gli chiesi dove avesse trascorso la notte e mi disse a Formia dove delle persone mi hanno seguito (…) e non mi volle dire chi fossero…” racconta la donna.
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“…Non riesco a capire perché abbia fatto questo gesto, Cristian mi ha sempre detto tutto, parlato di sé. Ma era tipo una settimana che lo sentivo strano e non mi ha riferito niente(…) Lui stava soffrendo, voleva me al suo fianco…”. Aggiunge Giovanna Pulce, la fidanzata di Cristian che dopo la sua fuga si è precipitata a Mondragone da Trieste, dove era andata alla ricerca di un lavoro. Anche i colleghi del caseificio avevano notato il disagio e l’agitazione del ragazzo sempre più crescenti, tanto che il suo titolare non gli faceva più effettuare le consegne.
Ma chi erano queste persone da cui Cristian era terrorizzato? Perché lo inseguivano? Cosa aveva fatto o visto? Erano presenze reali o solo il frutto della sua mente che negli ultimi giorni non era più la stessa? Molte, troppe le domande che non trovano risposta. Così come la fuga dall’ospedale. Secondo quanto dichiarato dal personale sanitario ai microfoni di “Chi l’ha visto?”, il giovane non avrebbe potuto svitare da solo e dall’interno la sbarra della finestra del bagno. Soltanto dall’esterno qualcuno avrebbe potuto. Forse qualche amico lo ha aiutato? Oppure le stesse persone che lo inseguivano sono andate a prenderlo? Nessuno ha sentito rumori e durante l’ultimo controllo nelle camere delle 4.30 della mattina della scomparsa, Cristian dormiva nel suo letto. Eppure alle 6, quando doveva fare il prelievo del sangue, non c’era più.
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Tra gennaio e febbraio del 2018 ci sono state diverse segnalazioni di persone che avrebbero visto il mondragonese ad Ostia tra la stazione e il porto turistico e , più precisamente, in Piazzale Gasparri all’angolo con Via Marino Fasan e sul lungomare Toscanelli all’angolo con Piazza dei Ravennati. I familiari si sono recati personalmente ad Ostia, senza però incontrarlo. Nel febbraio del 2019 le indagini sul caso sono state archiviate, ma la signora Teresa non si è arresa ed ha lanciato un altro appello durante la trasmissione di”Chi l’ha visto?”.
Poco prima dell’emergenza sanitaria, il giallo era tornato al centro dell’attenzione dei carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca, che sin dai primi momenti avevano avviato e seguito le ricerche. Da indiscrezioni trapelate recentemente, le indagini potrebbero riprendere, contemplando un maggiore interessamento di un gruppo di interforze che avrebbe il compito di controllare con un elicottero i Monti Aurunci, dalla parte della frazione di Tuoro. Negli ultimi anni sono state numerose le scomparse segnalate in questa zona e forse quella di Cristian potrebbe essere una tra queste.
Tre anni avvolti nel mistero. Tre anni di assordante silenzio. Troppi per il cuore infranto di una mamma che ogni giorno scrive un pensiero struggente sulla pagina di Facebook dedicata alla scomparsa di suo figlio. Se qualcuno sa, che parli.
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