Sono soprattutto gli anziani quelli costretti a risparmiare sulle spese alimentari per cercare di far quadrare un budget risicato.
Davvero si fa fatica a coniugare la Milano della moda e degli apericena, del terziario avanzato e della Borsa, con le voci allarmate che dalle viscere del capoluogo lombardo denunciano l’emergere di una povertà che non t’aspetti, quasi fosse un affronto alla narrazione stereotipata della città a vocazione europea dalle infinite possibilità di affermazione sociale.
Ebbene, non tutti hanno avuto la possibilità di salire sul treno dei desideri, sono sempre di più invece – raccontano le organizzazioni Pane quotidiano e Opera San Francesco – quelli rotolati giù in corsa dal convoglio, persone che dalle prime ore del mattino si mettono in coda per un pasto gratis. Da pochi mesi a questa parte il numero si è alzato del 44% e tra gli italiani, terzi per presenza quotidiana nelle mense solidali dopo peruviani e marocchini, spiccano gli anziani. Risparmiando una decina di euro al giorno tra pranzo e cena magari riescono a stare dentro i costi nonostante una pensione, appunto, da fame.
Dati angoscianti che giungono dal capoluogo italiano più ricco, con un reddito pro capite superiore ai 37mila euro. Numeri che trovano conferma in quanto reso noto dal Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro in relazione al ricorso agli aiuti Fead (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti), che vede Milano seconda città metropolitana dopo Napoli per numero di beneficiari (215mila) ma quella che ha registrato l’aumento più consistente rispetto a tutte le altre città d’Italia (+115mila), con un’incidenza del 6,7% rispetto alla popolazione residente.
Nel suo “Report povertà” diffuso poche settimane fa l’Istat ha sottolineato come l’aumento delle persone in povertà assoluta in Italia sia “in larga misura imputabile alla forte accelerazione dell’inflazione registrata nel 2022” e cresciuta ulteriormente nel 2023. L’aumento dei prezzi ha reso impossibile a larghe fasce di popolazione mettere insieme il pranzo con la cena, ancora di più sotto la Madonnina dove i prezzi, da sempre più alti che altrove, sono diventati di fatto ingestibili.