Solo promesse per il popolo algerino che invoca libertà e democrazia. La protesta passa dalle piazze ai social ma continua più serrata che mai.
Milano – I deputati del Parlamento algerino hanno votato a favore di un progetto di legge che mira a modificare la Costituzione, adesso si vedrà se alle parole seguiranno i fatti. Secondo quanto affermato dal presidente Abdelmadjid Tebboune il 5 settembre scorso quanto proposto in aula sarebbe in linea con le richieste della popolazione algerina e del movimento di Mobilitazione popolare, il cosiddetto Hirak.
Apportare modifiche alla Costituzione significa cambiare in maniera radicale il sistema di governance, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della corruzione e sancire la giustizia sociale e la libertà di stampa. Inoltre incoraggerà i giovani a partecipare alla vita politica attraverso l’adozione di una metodologia di dialogo e coordinamento per giungere a soluzioni consensuali, in linea con la dichiarazione del primo novembre 1954, “Fonte d’ispirazione e riferimento immutabile delle politiche dello Stato”.
Le nuove modifiche riguardano i diritti e doveri dei cittadini, l’etica della vita pubblica, lotta contro la corruzione, rafforzamento della separazione e dell’equilibrio dei poteri, maggiore controllo parlamentare, aumento dell’indipendenza della magistratura, promozione della parità tra cittadini di fronte alla legge, consacrazione costituzionale dei meccanismi di organizzazione delle elezioni.
L’obiettivo della nuova Costituzione, ha detto Tebboune, sarà la salvaguardia del Paese da tutte le forme di autorità unilaterale, oltre ad una separazione dei poteri e la promozione dei diritti e delle libertà dei cittadini. Il governo di Algeri ha poi aggiunto che un altro obiettivo cardine degli emendamenti sarà quello di garantire trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, in modo da “Risparmiare al Paese ogni deriva verso il dispotismo tirannico e preservare i diritti e le libertà dei cittadini”.
Intanto le proteste continuano anche in Italia, a Milano, dove il Collettivo Algeria Libera Democratica (CALD-Italia) ha manifestato il proprio dissenso in piazza Cordusio. Promesse a parte in Algeria la situazione rimane tesa. Troppi i giornalisti scomparsi o detenuti in carcere e ancora forte l’influenza della Francia per un popolo che invoca democrazia e libertà autentiche.