MILANO – ALTRI GUAI PER GENOVESE, IL MANAGER “PUNTO IT” SEMPRE PIU’ SOLO

Le feste andavano avanti da anni e in Terrazza Sentimento sono passate migliaia di persone fra attori, soubrette, showgirl ma anche imprenditori e noti chef. In molti si dono defilati.

Milano – Ancora guai per Alberto Genovese, il mago delle start-up arrestato per un presunto stupro, sequestro di persona, lesioni e spaccio di droga. Un’altra indagine per violenza sessuale graverebbe sul manager napoletano di 43 anni, impelagato anche in un giro di foto porno che giravano su una chat privatissima e, come se non bastasse, è finita sotto inchiesta anche la sua ex fidanzata che pare fosse presente ai festini a luci rosse.

Alberto Genovese

Insomma tegole che si sommano alle tegole in un turbinio di confessioni e smentite che si allargano a macchia d’olio e potrebbero coinvolgere personaggi più o meno noti di quella Milano-bene che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di partecipare alle feste dell’imprenditore laureato alla Bocconi.

Lo scandalo ormai sembra non più arginabile ed era palese che la maggior parte delle persone che partecipavano, anche attivamente, ai baccanali di Terrazza Sentimento prendessero le distanze dal danaroso proprietario del superattico di piazza Santa Maria Beltrade.

Nei giorni scorsi Alberto Genovese sarebbe stato iscritto di nuovo sul registro degli indagati per una seconda presunta violenza sessuale consumatasi a Ibiza. La ragazza di 23 anni si sarebbe presentata in questura dopo l’arresto di Genovese per raccontare agli inquirenti, in verità in maniera tardiva, la sua disavventura con l’ex numero uno di diverse società operanti in rete.

Il superattico di piazza Beltrade

La studentessa universitaria atterrava a Ibiza proveniente da Milano con un volo a spese di Genovese. Agli uomini della Squadra Mobile, coordinati dal Pm Rosaria Stagnaro e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, la ragazza raccontava, pare per sommi capi, un’esperienza simile alla diciottenne che ha mandato in galera il manager partenopeo evidenziando di essersi risvegliata dopo un più o meno lungo torpore, con i vestiti strappati, sporca di sangue e con lividi sparsi in tutto il corpo.

Nel privé di Villa Lolita, un resort di lusso molto noto a Ibiza, la giovane avrebbe fatte le ore piccole tra tuffi in piscina, balli con musica ad altissimo volume per tutta la notte e sniffate di cocaina, 2CB oltre a pasticche di vario genere che Alberto avrebbe messo liberamente e gratuitamente a disposizione di tutti gli ospiti.

Proprio in camera da letto sarebbe stata presente anche Sarah B. di 25 anni, all’epoca fidanzata di Genovese. La ragazza, a suo dire, si sarebbe fidata della situazione proprio perché presente un’altra donna ma tutta la vicenda dovrà essere dimostrata per intero perché, in questo caso, pare non siano stati girati video.

Villa Lolita a Ibiza

Dunque mancherebbero quei gravi indizi di colpevolezza che nel primo caso di presunto stupro avrebbero spedito in cella l’imprenditore. La ragazza avrebbe ammesso di aver assunto droga spontaneamente ma non esclude che Genovese non possa avergliene somministrata a sua insaputa.

Sulla scorta di queste dichiarazioni finiva nel mirino dei magistrati inquirenti, fra gli altri, anche Sarah B. perché potrebbe essere stata presente non solo alle feste, e sarebbe scontato, ma anche agli episodi di presunta violenza fisica forse senza aver fatto nulla per evitarli.

Va da sé che si rimane nel campo delle supposizioni ma da indiscrezioni ritenute attendibili pare che non siano stati soltanto due gli episodi di violenza sessuale e fisica commessi da Genovese che, nel frattempo, respinge al mittente tutte le accuse.

Per quanto attiene alle foto di ragazze nude riprese durante gli amplessi o le violenze e poi fatte circolare in chat riservate a pochi eletti le indagini proseguono a ritmo serrato e sono probabili, a breve, altre novità eclatanti. Molti personaggi stanno prendendo le distanze da Alberto Genovese, ormai caduto in disgrazia, ma è facile immaginare che a quelle feste organizzate come veri e propri conviti boccacceschi abbiano partecipato, negli anni, migliaia di persone.

Le stesse che adesso si defilano e che ripetono di essere state presenti solo per pochi minuti senza notare nulla di strano. Lo stesso condominio di palazzo Portaluppi avrebbe “riscoperto” schiamazzi, rumori molesti e buttafuori posti all’ingresso del palazzo e in casa Genovese soltanto in occasione dell’arresto del manager ormai sempre più solo.

AGGIORNAMENTO:

Daniele Leali, noto Dj, vocalist e il più stretto collaboratore di Alberto Genovese, sarebbe indagato dalla Procura di Milano per detenzione di droga ai fini di spaccio. Leali, che dovrebbe rientrare da Bali il 19 dicembre prossimo, si sarebbe occupato delle feste svoltesi sull’attico di palazzo Portaluppi:”… Leali si ritiene assolutamente tranquillo per la sua posizione in ordine ai fatti relativi le feste di Genovese – rivela l’avvocato Sabino Di Sibio per conto del proprio assistitoe ribadisce l’assoluta estraneità alla condotta di cessione a fini di spaccio...”.

“…Sono tranquillo e sereno e sono pronto a chiarire la mia posizione – avrebbe riferito Leali al suo difensore – sono assolutamente convinto che i magistrati debbano fare il loro lavoro con serenità. E se questo per loro significa inserirmi nel registro degli indagati, va bene così…Qualora ci fosse la necessità di essere ascoltato prima, potrei rientrare prima…Sto continuando a lavorare e portare avanti le mie attività. Continuo a fare quello che faccio da oltre vent’anni con tutte le problematiche relative a quello che sta accadendo in Italia…”.

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