Milano – 30 anni di carcere e un patteggiamento a 5 anni per gli assassini di Cristian Giovanny Tautiva Hernandez il 23enne colombiano mutilato e carbonizzato durante una grigliata nel marzo 2019. La vittima ed i suoi carnefici erano in via Cascina dei Prati, a Milano, in una villetta bifamiliare in cui vivono William Gomez Arango e la madre. Lì era stata organizzata appunto una grigliata di compleanno per i 38 anni di Gomez e con lui c’erano la fidanzata, il 21enne Jhonathan Hernandez Vega, il coetaneo Dilan Mateus Carddenas ed il 23enne Cristian Giovanny Tautiva Hernande. Stando alle dichiarazioni della fidanzata, lei e Gomez si erano allontanati per cercare «un altro colombiano di nome Tony», con cui avevano avuto un litigio telefonico legato a un “tentato omicidio” che uno dei due avrebbe subìto proprio da quel Tony in Argentina.
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Quando però i due fidanzati sono tornati a casa, avrebbero trovato i due 21enni dentro al capanno del cortile, con il corpo esanime di Cristian che mostrava la gola tagliata e il petto sanguinante. Il motivo? Cristian avrebbe mandato, di nascosto, un messaggio a Tony per avvertirlo che Gomez lo stava cercando. Così i tre aguzzini decisero di smembrare il cadavere per poi riporlo in una trolley e trasportarlo nel luogo in cui è stato trovato carbonizzato.
A dare l’allarme erano stati infatti alcuni condomini che avevano chiamato i vigili del fuoco per segnalare l’incendio dell’area rifiuti condominiale. Sul posto era intervenuta un’autobotte del vigili del Fuoco del comando provinciale di Milano che, una volta spento il fuoco, si trovarono di fronte una scena a dir poco raccapricciante: in mezzo alle macerie, accanto a una bombola di Gpl che però non era esplosa, c’era anche una salma carbonizzata, smembrata. I suoi arti vennero rinvenuti a parte, nell’area del rogo.
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Jhonathan Hernandez Vega e il 38enne William Gomez Arango vennero rintracciati dagli agenti della questura di Milano dopo meno di 24 ore dall’efferato omicidio, mentre Dilan Mateus Carddenas è stato fermato due giorni dopo all’aeroporto di Malpensa, dove si stava per imbarcare su un volo diretto a Madrid. I più giovani vennero così accusati di omicidio aggravato dalla crudeltà mentre il 38enne di occultamento e vilipendio di cadavere. Secondo gli investigatori non sarebbero legati a nessuna gang e pare non facciano parte del mondo del traffico di sostanze stupefacenti.
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Si è quindi conlcuso il processo di primo grado davanti al Gup di Milano Patrizia Nobile che ha emesso due condanne a 30 anni di carcere per Jhonathan Hernandez Vega detto “Pericles” e Dilan Mateus Carddenas detto “Mateo“, (il Pm Paolo Storari aveva chiesto l’ergastolo) mentre William Gomez Arango, difeso dall’avvocato Robert Ranieli, era finito in carcere con l’accusa di aver aiutato gli altri due colombiani a tagliare il corpo e a nasconderlo. Gomez ha patteggiato 5 anni.