Il presidente Ucpi Petrelli fa notare che il tribunale con il rinvio alla Corte Ue si è mosso all’interno di corretti parametri normativi.
Roma – “Il tribunale di Bologna si è mosso con particolare prudenza collocando le sue richieste all’interno
di corretti parametri normativi e giurisprudenziali sovranazionali e nazionali. Francamente impossibile cogliere in quella scelta, ricordiamolo, di interlocuzione pregiudiziale con la Corte di Giustizia, un attacco alla politica”. Lo afferma il presidente dell’Unione delle Camere Penali italiane, Francesco Petrelli. Che aggiunge: “Speriamo che questo contesto subisca in qualche modo una de-escalation, perché si sta veramente costruendo un conflitto sulla pelle dei più deboli, che sono le persone vulnerabili, i migranti, oggetto di un conflitto davvero inappropriato”.
Il leader dei penalisti sottolinea come i “decreti non hanno cambiato la sostanza ma hanno spostato ancora una volta in avanti la storica contesa fra veritas e auctoritas”. “Quello che fortemente auspico è che si torni a un clima di rispetto del ruolo costituzionale della giurisdizione e che cessino questi ripetuti ingiustificati attacchi, anche personali, ai magistrati che la esercitano”, afferma il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, in riferimento alla possibile ripresa dei trasferimenti in Albania dei migranti. Ieri l’Associazione Nazionale Magistrati ha fatto sentire la sua voce, parlando di “continui attacchi” anche “personali” nei confronti di tutte le toghe che “non assecondano la volontà del governo”.
Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, ha sottolineato: “Lunedì sarò a Bologna per una assemblea straordinaria che testimonia il clima di inquietudine per questo modo di fare della politica, dei media che sono intorno all’attuale maggioranza di governo che priva di serenità il lavoro dei magistrati: non si può far nulla che si è etichettati ex post come magistrati politicizzati. Fai un provvedimento che non piace e diventi ‘rosso’ e questo è inaccettabile”.