Migranti: “condizioni disumane” a Cpr, altri 3 mesi di commissariamento

La decisione del gip di Milano su Centro di via Corelli: dopo l’estate l’udienza per la revoca della misura di controllo giudiziario.

Milano – Il gip Luigi Iannelli, ha prorogato il commissariamento del Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli fino a settembre. Dopo l’estate è prevista un’udienza per la revoca della misura di controllo giudiziario iniziata a dicembre 2023, su iniziativa dei pubblici ministeri Paolo Storari, Giovanna Cavalleri e l’aggiunta Tiziana Siciliano, nell’inchiesta sulle “condizioni disumane” all’interno del centro che contesta la frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta agli amministratori e alla società che gestisce il centro per la Prefettura, la Martinina srl di Salerno. L’udienza sarà anticipata dal deposito di una relazione sul periodo di commissariamento da parte dell’amministratore del tribunale, Giovanni Falconieri.

Disordini al Cpr di via Corelli

Altri tre mesi che potrebbero essere sufficienti alla Prefettura di Milano per assegnare la nuova gara da 7,6 milioni di euro a biennio (cifre raddoppiate dopo l’inchiesta della Procura), terminata il 20 maggio, a una fra le due società che hanno partecipato: la Ekene Cooperativa Sociale Onlus, gestore del Cpr di Macomer e Gradisca d’Isonzo e la Cooperativa Sociale Sanitaria Service. E’ ancora in attesa di fissazione invece l’udienza preliminare del processo nato dall’indagine di pm e guardia di finanza e alimentata dai video raccolti negli anni dall’associazione Naga e dalla rete ‘Mai più lager – No ai Cpr’ che mostrano tentati suicidi, uomini malati lasciati a terra in preda ad attacchi epilettici, cibo scaduto e con i vermi all’interno, mancanza di acqua corrente.

Come se “le pratiche illecite” nel trattamento riservato agli stranieri senza documenti del Cpr, hanno scritto i pm, “venissero accettate e in qualche modo promosse” perché “considerate normali”. La Procura ha già firmato il 25 giugno la richiesta di rinvio a giudizio in cui il reato di turbativa d’asta è contestato anche su altre 4 gare bandite dalle Prefetture di Milano, Salerno, Brindisi e Taranto per la gestione di centri di accoglienza per migranti.

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