MESSA PER TUTTI E SUBITO

La Conferenza episcopale italiana critica con l’esecutivo mentre i vescovi spingono per aprire le porte dei luoghi di culto. La priorità è comunque la salute della popolazione nella convinzione che non siamo ancora usciti dalla pandemia. E le previsioni sono tutt’altro che rosee.

E’ necessario tutelare innanzitutto la salute e poi ogni altra forma di libertà, però non tutti la pensano allo stesso modo, nonostante il medesimo comune denominatore di essere cattolici. Il governo non ha offeso, pertanto, l’autonomia dello Stato Vaticano, ha soltanto difeso l’interesse all’integrità dei cittadini. Non bisogna esporsi ad illazioni e provocazioni ma essere cauti nei giudizi onde evitare che si arrivi a giudizi affrettati che non producono nulla di positivo.

I vescovi italiani dissentono dall’ordinanza governativa che prevede la sospensione delle cerimonie religiose e vedono compromesso l’esercizio della libertà di culto. Gli alti prelati ritengono che come sono state ridotte per ogni altro settore le limitazioni assunte in precedenza per far fronte alla pandemia, anche la Chiesa debba riprendere la sua azione pastorale.

Ma tutto ciò si presta solo ad incentivare derive ultra-ortodosse che non fanno altro che provocare intolleranza e fake news nocive per tutti. Papa Francesco in un Twitter afferma:

” ..In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia a tutti noi la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni…”

Il monito del Papa è un appello esplicito che chiama a raccolta tutti i fedeli (pertanto anche i vescovi) invitandoli a continuare ed obbedire alle disposizioni dei governi affinché la pandemia non si riacuisca.

La paura del contagio del Covid-19 ha determinato una serie di restrizioni e limitazioni alla propria libertà di movimento e di scelta, tra questi il divieto di celebrare qualsiasi funzione sacramentale. Questa restrizione ha fatto sì che molte famiglie trasformassero il proprio spazio, soprattutto in questo periodo, in “Chiesa domestica” e seguissero la Santa Messa attraverso la Tv ed in streaming. In questo modo il Vangelo letto dai genitori ai figli, commentato insieme, utilizzato come spunto per la preghiera personale, ha reso sempre più la famiglia luogo primario dell’evangelizzazione come, peraltro, la Chiesa italiana afferma ormai da tempo.

 

Nonostante settimane di discussioni ed ipotesi che hanno visto la Cei presentare proposte e protocolli con cui affrontare una fase transitoria nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie, il Decreto della Presidenza del Consiglio esclude la possibilità di celebrare la Santa Messa nei vari step stabiliti dal governo, consentendo soltanto di celebrare i funerali con un massimo di 15 congiunti.

Così con un comunicato lucido e preciso la Conferenza episcopale ricorda ruoli, funzioni e competenze dello Stato, in particolare che la Presidenza del Consiglio ed il Comitato tecnico-scientifico hanno il dovere di dare indicazioni precise di carattere sanitario, mentre la Chiesa è chiamata ad organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia.

È pertanto fondamentale distinguere tra le responsabilità politiche del Governo e le responsabilità etico-spirituali della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana nel doveroso rispetto della propria autonomia e con l’adozione delle misure idonee a salvaguardare la salute dei cittadini. Così i vescovi, interpreti del sentimento del clero e dei fedeli che desiderano la ripresa graduale della vita liturgica e delle attività pastorali, manifestano il proprio disaccordo sul decreto del 26 aprile, con il quale si esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il popolo, compromettendo ulteriormente l’esercizio della libertà di culto garantita dalla Costituzione Italiana. La reazione della Cei non è certamente di quelle che lasciano indifferenti Tale atteggiamento anzi evidenzia forti lacune e perplessità sulle decisioni governative che sono comprensibili ed in linea con il dovere di proteggere da una maggiore diffusione del Covid-19. #Pazienza e #Prudenza

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