Scontro verbale fra cittadini e polizia locale per via di un paio di multe per mancato “porto di mascherina”. Una vigilessa avrebbe davvero esagerato.
Cernusco sul Naviglio – Ci sono giunte in redazione diverse segnalazioni riguardanti il comportamento di alcuni agenti della polizia locale nell’esercizio delle loro funzioni. Le mail inviate da alcuni nostri Lettori erano corredate da foto e audio a dimostrazione di alcuni accadimenti che definire incresciosi sarebbe un eufemismo. In particolare due cittadini sarebbero stati multati ai sensi delle disposizioni di legge che prevedono sanzioni amministrative per chi si sposta per strada senza mascherina oppure privo di foulard o sciarpa. Dal racconto di uno di loro emergono alcuni atteggiamenti degli agenti, di uno in particolare, quanto meno fuori luogo. Se non peggio:
”… Il 6 aprile scorso appena tornata dal lavoro, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi del mio passo carraio, venivo multata perché non indossavo la mascherina. Stessa sorte toccava ad un mio vicino di casa che, a passeggio col cane, indossava la mascherina senza che questa fosse calzata a dovere… Mentre cercavamo di spiegare agli agenti la nostre ragioni si affacciavano dal balcone alcuni condomini fra i quali mia madre che tentava di spiegare agli agenti che ero appena tornata dal lavoro e che stavo scaricando dall’auto, parcheggiata sotto casa, una confezione di bottiglie d’acqua. Rischio contagio zero. E poi avevo indosso un foulard… Insomma i vigili non volevano sentirne mentre la protesta dei condomini montava… Dai balconi, però, qualcuno gridava che con quei soldi, i vigili, avrebbero dovuto acquistare medicine… Un agente rispondeva che avrebbe comprato profilattici poiché anche questi erano presidi sanitari… A questo punto i due agenti motociclisti mi ammonivano come se intendessero accollarmi la colpa della “ribellione” condominiale e, nel frattempo, chiamavano rinforzi… Nello scambio di invettive il vigile urbano “ordinava” al mio vicino di casa di andarsene a casa mentre il condomino desiderava soltanto chiarire la propria posizione atteso che lui, la mascherina, l’aveva con sé. Alle rimostranze dell’uomo il vigile rispondeva che se non se ne fosse andato a casa, atteso che non c’erano motivi perché rimanesse in strada, avrebbe incominciato a menare le mani… Nell’atmosfera fattasi pesante un vigile, di malo modo, minacciava di menare le mani…”.
E qui ci fermiamo perché fra i cittadini che reclamavano i propri diritti e qualche condomino più che intollerante, un vigile in particolare dava dimostrazione, quanto meno, di non saperci fare. Fermo rimanendo il dovere-potere di elevare verbali di contestazione immediata di illecito amministrativo cosi come prescrive la legge. Per avere chiarimenti nel merito abbiamo telefonato al comune di Cernusco sul Naviglio per tentare di metterci in contatto con il comandante della Polizia locale o di un dirigente suo sottoposto ma non siamo stati fortunati. Si fa per dire. Al numero della residenza municipale abbiamo parlato con due addetti alla protezione civile che avrebbero riferito al comandante della nostra richiesta. Silenzio tombale. Prima di Pasqua e subito dopo abbiamo inviato due mail alla segreteria del sindaco Ermanno Zacchetti chiedendo di essere richiamati in redazione per un’intervista telefonica che chiarisse quanto accaduto il 6 aprile scorso, dalle ore 17.55 sino alle 18.40, tra via Nievo e via Ugo Foscolo, all’altezza del civico 24. Silenzio tombale anche questa volta. Non diciamo altro e diamo spazio a due audio. In quello contrassegnato con la lettera A il vigile parla di menare le mani, in quello contrassegnato con la lettera B il medesimo tutore dell’ordine pare discuta di profilattici. Vero o falso?
Audio A
Audio B