Meloni cresce ancora nei sondaggi

Molto meno bene Forza Italia e Lega. Terzo Polo in salita mentre Pd e paraggi in netta discesa. Il governo parte dunque con grandi aspettative da parte degli italiani e sotto una buona stella. Nei prossimi giorni Meloni ed i suoi affronteranno tematiche ormai indifferibili e vitali per il Paese. Carovita, povertà, lavoro e tasse sono i nodi cruciali da risolvere subito. Oggi primo CdM.

Roma – Nonostante la difficile congiuntura nazionale e internazionaleil Governo Meloni parte decisamente con vento favorevole. Perlomeno per ciò che riguarda l’orientamento dell’opinione pubblica. Lo dimostrano i soliti sondaggi, ormai diventati l’oracolo della politica. Dopo più di un mese dal voto del 25 settembre oggi FdI risulta ancora in crescita, attestandosi quasi al 28%. I principali partiti di opposizione invece perdono terreno. A cominciare dal Partito Democratico, che incassa secondo alcune rilevazioni la rimonta del M5s con un vantaggio di circa mezzo punto, rispetto ai dem. Specularmente anche la Lega ha interrotto la tendenza innescata da un risultato elettorale negativo, rispetto almeno alle aspettative.

Nel complesso, dunque, il centrodestra guadagna terreno, salendo al 44,4%. Rispetto a questo risultato risalta il dato di Forza Italia, nettamente in calo con un -0,6%, probabilmente a causa delle turbolenze causate nei giorni che hanno preceduto la formazione della squadra di governo e che hanno portato alla durissima, ormai famosa risposta di Meloni: non sono ricattabile”. Dall’altro lato anche il Terzo Polo presenta un dato in controtendenza, nel senso che come forza di opposizione cresce bene raggiungendo e superando la soglia dell’8% sorpassando Forza Italia.

Tutto ciò consente di verificare come sia fluttuante e fluido il consenso elettorale e l’orientamento politico degli italiani, alla luce soprattutto dei pochi mesi intercorsi tra la crisi del Governo Draghi ai giorni nostri. Una dinamica che dovrebbe servire come memento a comprendere che le campagne elettorali sono il termometro sociale. Ma anche a fare capire come sia privo di prospettiva chi si spinge ad ipotizzare scenari futuri, per gli anni a venire, basandosi meramente sui rapporti di forza del presente.

Questa operazione non ha più, e da anni, alcun fondamento. Il consenso politico nel nostro Paese si può ormai definire “strutturalmente instabile”. I dati di Forza Italia fanno riflettere in quanto visibilmente in calo soprattutto nelle rilevazioni effettuate in quest’ultima settimana. Difficile non mettere in relazione questo calo con le tensioni scatenate dal comportamento di Silvio Berlusconi, prima con il non voto dei senatori di F.I. in occasione dell’elezione di La Russa alla presidenza di Palazzo Madama, poi con i duri giudizi su Meloni trascritti su un foglio, infine con l’audio “rubato” che esprimeva il punto di vista sulla guerra in Ucraina, con tanto di applausi dei parlamentari presenti.

Infatti il leader di Forza Italia, con una pericolosa inversione ad “u” ha pronunciato al Senato, in occasione del voto di fiducia, un discorso estremamente benevolo nei confronti della neo premier. Non è da escludere infatti che sulla decisione di Berlusconi di “ricomporre i cocci” abbiano pesato proprio i dati del sondaggio, che vedevano una netta maggioranza di italiani schierarsi con Meloni.

Anche se il “fattore di rischio” per la stabilità del nuovo esecutivo sembra dipenda più da Salvini che da altri. Non sorprende, invece, la supposta perdita di consenso del Pd, ormai disancorato dai problemi reali e dalle periferie delle città. Intanto oggi il primo Consiglio dei Ministri operativo per la ricerca urgente di fondi onde tamponare le prime emergenze. Nel mirino reddito di Cittadinanza e Superbonus 110%.

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