Marinai nei guai per le “bionde”: in quattro accusati di contrabbando

Tre ufficiali e un sottufficiale con obbligo di dimora: avrebbero imbarcato sigarette sulla nave Capri della Marina Militare.

Brindisi – Sulla base di un’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura, quattro militari italiani – tre ufficiali e un sottufficiale – imbarcati sulla nave Capri impegnata nella missione internazionale “Mare sicuro”, tra il 2018 e il 2019 avrebbero portato in Italia, precisamente da Tripoli (Libia) a Brindisi, 300 chilogrammi di sigarette di contrabbando.

Tre quintali di sigarette di contrabbando

Tre degli indagati svolgevano ruoli di rilievo: uno era ufficiale in seconda, un altro capo operazioni dell’unità navale Capri e il terzo era ufficiale tecnico capo del team impegnato nel ripristino della nave ceduta dall’Italia alla Libia per potenziare il contrasto all’immigrazione clandestina. Le sigarette acquistate in Libia da un complice, un ufficiale della Guardia costiera libica adesso agli arresti, sarebbero state rivendute in Italia sia ad altri militari della Marina che a persone estranee al Corpo.

Per i quattro militari è stato disposto l’obbligo di dimora. Sono accusati a vario titolo di di contrabbando di sigarette, imbarco arbitrario di merci di contrabbando sulla nave militare Capri, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falso ideologico.

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