Approfitteremo del periodo di minore percorrenza per mettere in sicurezza strade, viadotti e ponti. Tutte balle e l'ultima implosione poteva essere una strage in tempi normali.
Sempre più Pinocchi a Roma. Per un ponte che viene giù, ce ne sono altri cento pericolanti. E nessuno si muove. Nessuno provvede. Eppure ce lo avevano promesso: sfruttando questo periodo drammatico, nella convinzione che non tutti i mali vengono per nuocere, aggiusteremo strade, autostrade e cavalcavia. parola del ministro alle Infrastrutture e Trasporti. poi hanno chiuso i cantieri e chi s’è visto, s’è visto. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e non c’è nulla da fare. Tra qualche settimana riapriranno, a scaglioni, le attività produttive e sulle strade il traffico aumenterà in maniera esponenziale dunque sarà impossibile attuare gli interventi di manutenzione urgente su quelle strutture, fatiscenti, che da Nord a Sud rendono pericolosissima la nostra rete viaria.
Dunque un bel nulla di fatto che si aggiunge ai soliti problemi che sono rimasti irrisolti e che affliggono un settore, quello della manutenzione stradale, che imploderà a breve se non verranno rinnovati stanziamenti economici e programmi seri di interventi tecnici strutturali ai tratti di strada più a rischio ma che, ormai, non si contano più. A livello regionale pare che le vie di comunicazione con gravi problemi di cedimento a breve siano migliaia e, in qualche caso, nemmeno censite dal personale tecnico responsabile. Di contro numerose arterie stradali, con gallerie e viadotti, ridotti a ruderi dissestati, sono stati segnalati agli organi centrali di verifica dai tecnici ispettori le cui segnalazioni di pericolo sono cadute nel vuoto. Con l’estate alle porte, dicono gli ingegneri, la possibilità di cedimenti strutturali aumenta dunque dobbiamo attenderci qualche altro disastro? Ormai la gestione della rete stradale italiana, scandali a parte, è affidata al timone con navigazione a vista. La bonaccia è sempre foriera di altri guai.