MANOVRA MILIARDARIA CURA ITALIA

Per qualche mese potremo resistere ma dopo? E se la pandemia non si arrestasse? Vogliamo essere ottimisti e incrociamo le dita ma l’Europa ci sente da questo orecchio? L’UE sarà disposta ad aiutarci sul serio per la prima volta?

Roma “…Abbiamo appena concluso i lavori del Consiglio dei ministri. Il governo è vicino alle tante imprese, ai commercianti e ai liberi professionisti. È vicino alle famiglie che stanno facendo enormi sacrifici per il bene comune…” Queste le parole con cui ha esordito oggi il premier Conte nella conferenza che annunciava la ratifica del decreto economico “Cura Italia”. Ma c’è di più:”…Nessuno deve sentirsi abbandonato – ha continuato il primo ministro – è stato questo il nostro obiettivo fin dall’inizio, e il decreto lo dimostra. Lo Stato è qui. Le misure di sostegno e di spinta che sono state inserite nel decreto ne sono testimonianza.

Stiamo offrendo una concreta risposta anche sul terreno economico. Possiamo parlare di modello italiano non solo per la strategia di contrasto al virus ma anche per quanto riguarda la politica economica. Abbiamo introdotto circa 25 miliardi di euro a beneficio del sistema economico italiano, sia per quanto riguarda le imprese sia per quanto concerne le famiglie. Abbiamo, inoltre, attivato flussi per un totale di 350 miliardi. Questa è una manovra economica poderosa…”. Ecco le cifre dell’investimento economico voluto e ottenuto fortemente da Giuseppe Conte per aiutare famiglie, lavoratori e imprese nella lotta contro la maledetta pandemia. Il decreto è legge e il messaggio all’indirizzo della Bce è stato consegnato.

Il Parlamento, lo scorso 11 marzo, ha autorizzato il governo allo scostamento di bilancio per portare il rapporto deficit/PIL al 3.3%:”…Abbiamo deciso di utilizzare – dichiara il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – tutto il tetto di indebitamento netto che ci è stato concesso dal Parlamento. Il decreto si articola su cinque assi. Il primo di essi è un finanziamento aggiuntivo molto significativo rivolto alla sanità e alla Protezione civile…”. In numeri il maxi-decreto, composto da 120 articoli, va ad interessare le situazioni più variegate: dai citati aiuti alle famiglie in difficoltà, alle misure di sostegno per il turismo, passando per gli incentivi per la produzione italiana di mascherine e di altre attrezzature mediche.

Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri

Circa 3,5 miliardi verranno destinati al campo medico scientifico e al Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la Protezione civile. Altri 10, invece, verranno investiti in campo occupazionale con i principali destinatari le imprese affinché possano preservare l’organico ed evitare futuri tagli. Gli ammortizzatori sociali saranno estesi a tutti i dipendenti, così come sono stati istituiti congedi parentali speciali pari al 50% della retribuzione e voucher babysitter per i lavoratori.

È stato introdotto, inoltre, un sostegno aggiuntivo al reddito per tutti i lavoratori che continueranno ad essere attivi durante la crisi tramite una riduzione del cuneo fiscale. La cassa integrazione diventerà “universale” e verrà allargata a tutti i settori, mentre verranno congelati tutti i versamenti di imposte e contributi dal 23 marzo almeno per una settimana. Ideata anche una proroga «lunga» per i versamenti di Iva, ritenute e contributi. Verranno sospese le rate di prestiti e mutui tramite fondi e garanzie pubbliche al credito con il potenziamento del fondo di garanzia a cui si aggiunge a supporto il meccanismo del fondo Gasperini una garanzia pubblica che potrà consentire al sistema bancario di sospendere le rate o di estendere i finanziamenti.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali sono stati stanziati quasi 5 miliardi: 1,3 miliardi per la Cig ordinaria e per trasformare in ordinaria la Cigs (338 milioni). Altri 3,3 miliardi serviranno per l’estensione della cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, compresi agricoltura e pesca. In ultimo è stata riconosciuta un’indennità pari a 500 euro in favore dei liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e dei lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Il compito di erogazione è affidato all’Inps che provvederà al monitoraggio del rispetto del limite di spesa stabilito.

Da sempre la Francia contro l’Italia, altro che cugini.

Il maxi-decreto prevede la sospensione fino al 31 maggio dei versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva per la prossima scadenza di marzo. Alla ripresa della riscossione i versamenti sospesi saranno effettuati, senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020. Il governo ha decretato, inoltre, l’ampliamento e il potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, fornito di un miliardo in più. 1,73 miliardi di euro andranno, invece, a riempire le casse per il sostegno della moratoria delle banche alle imprese oltre che il sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati.

Conte in ultimo manda un messaggio chiaro all’Europa, sottolineando che

“…Questa è una partita europea che va giocata con spirito di condivisione e a viso aperto. Su questa strada vogliamo che l’Europa ci segua. L’Italia è promotrice di un messaggio che si estende a tutta l’Unione Europea…”. Ma l’Europa ci sente da questo orecchio?..

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