Le indagini hanno confermato, grazie alle immagini delle telecamere nascoste installate nella struttura di Schio, numerosi episodi di violenza fisica.
Schio (Vicenza) – Due operatrici, socie di un asilo nido privato a Schio, in provincia di Vicenza, sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti dei bambini a loro affidati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Vicenza, hanno confermato, grazie alle immagini delle telecamere nascoste installate nella struttura, numerosi episodi di violenza fisica, tra cui percosse, compiuti dalle due donne, entrambe titolari dell’asilo. L’intervento dei militari, scattato ieri mattina in flagranza differita dopo ulteriori episodi documentati, ha portato alla misura degli arresti domiciliari per le indagate.
L’inchiesta è partita da segnalazioni di genitori che avevano notato atteggiamenti preoccupanti nei loro figli, come crisi di pianto inconsolabili, rifiuto di andare all’asilo o segnali di disagio emotivo. Questi “campanelli d’allarme”, spesso tipici di situazioni di maltrattamento, hanno spinto le famiglie a rivolgersi ai militari della stazione di Schio. Le denunce, inizialmente basate su sospetti, hanno dato il via a un’attività investigativa mirata, delegata dalla Procura di Vicenza, che ha deciso di approfondire le condizioni all’interno dell’asilo nido privato.
Per verificare le accuse, i carabinieri hanno installato telecamere nascoste all’interno dell’asilo, una prassi consolidata in casi di sospetti maltrattamenti su minori. Le immagini registrate hanno confermato un quadro inquietante: le due donne, secondo quanto documentato, avrebbero compiuto ripetuti atti di violenza fisica sui bambini, tra cui percosse e strattonamenti. Le vittime, di età compresa tra pochi mesi e i tre anni, sarebbero state sottoposte a trattamenti umilianti e vessatori, in netto contrasto con il ruolo educativo delle indagate.