Malattie ereditarie: eliminate con la modifica del codice genetico

La ricerca si trova nella fase preclinica ma la comunità scientifica appare dubbiosa e tentennante. Gli aspetti etici e morali non sono cosa da poco.

L’ingegneria genetica sta studiando come modificare il codice genetico embrionale. Il prestigioso Wall Street Journal (WSJ), il più diffuso quotidiano internazionale pubblicato a New York, ha riportato una notizia relativa ad un progetto di una startup di San Francisco, Preventive, per prevenire le malattie ereditarie con la modifica del codice genetico embrionale. La notizia, all’apparenza positiva, in realtà, ha provocato un aspro e agguerrito dibattito nella comunità scientifica.

L’idea è di far nascere un bambino da un embrione geneticamente modificato per la prevenzione delle malattie genetiche. Si tratta di una prospettiva che implica aspetti etici e morali e di coscienza sociale. Secondo il WSJ l’azienda avrebbe individuato una coppia vittima di una malattia genetica interessata al progetto. La malignità consiglia di supporre che la coppia in questione sia stata pagata per l’esperimento. Interessata al profitto, non al progetto, forse! Il management ha provveduto a smentire, dichiarando che lo studio è ancora nella fase della ricerca preclinica.

Più una sorta di “Excusatio non petita, accusatio manifesta” che una vera motivazione. L’azienda ha raccolto 30 milioni di dollari per la ricerca e ha dichiarato che le sperimentazioni sull’uomo saranno effettuate solo con la certezza scientifica. L’utilizzo dell’ingegneria genetica su spermatozoi, embrioni o ovuli è molto contrastato e dibattuto. Queste tecniche, per ora, sono vietate negli USA e in quasi tutti i Paesi europei, per il forte dubbio scientifico espresso da molti scienziati. I più critici ritengono che si rischia di andare incontro a sperimentazioni senza controllo e di precipitare verso l’eugenetica tecnologica.

Ossia in direzione dell’applicazione di biotecnologie moderne per influenzare il patrimonio genetico umano. Preventive, che in quanto azienda conosce a menadito le tecniche persuasive del marketing e della comunicazione di massa, ha sostenuto che lo scopo del progetto è la prevenzione delle malattie genetiche. Però spifferi di corridoio hanno sussurrato che essa è già in condizione di intervenire su: quoziente intellettivo, densità ossea, colore degli occhi e altezza.

La Comunità scientifica ha sollevato dubbi e perplessità

Al momento l’unico episodio di questo tipo passato alla cronaca riguarda uno scienziato cinese che nel 2018 dichiarò di aver fatto venire alla luce 3 bambine immuni all’HIV. I nomi delle bambine sono, a tutt’oggi, sconosciute. Poiché in Cina non vanno tanto per il sottile e sono adusi ad agire bruscamente, allo scienziato in questione è stata inflitta una pena di 3 anni di carcere (forse 1 anno per ogni bimba nata!) per aver esercitato illegalmente la scienza medica. Inoltre, ha sempre dichiarato che le bambine godrebbero di buona salute, senza rivelarne l’identità.

Secondo l’istituto di ricerca scientifico “Innovative Genomics Institute di Berkeley”, più che a guarire le malattie, il progetto di Preventive aspira a perfezionare i bambini, con le incognite maggiori dei vantaggi. I dubbi sono enormi. Comunque il mercato legato alla fertilità assistita e alle biotecnologie riproduttive è in forte ascesa, tanto che la Silicon Walley, fiutando l’affare, ha deciso di investire nel settore.

Che il profitto fosse lo scopo principale è nel nome stesso dell’azienda Preventive. Il preventivo è stato presentato e il conto sarà salatissimo. Nomen omen (il destino è nel nome) dicevano i nostri avi latini, che aggiunsero “corrono tempi brutti, ma se ne preparano di peggiori!