La criminalità organizzata ha sempre sfruttato i momenti tragici del disagio sociale. Trasformando la morte degli altri e le sofferenze in proventi sporchi. Alcuni settori produttivi più degli altri sono a rischio fagocitosi da parte dei clan che non aspettano altro di arruolare nuovi imprenditori.
Roma – Allerta mafia in tutta Italia. Mentre il CoVid-19 continua la sua azione malefica le mafie si sfregano le mani. Gli scenari futuri sono in programmazione anche per cosa nostra perchè non c’è migliore occasione di questa. Del resto è storicamente dimostrato che quando lo Stato è in ambasce, la criminalità organizzata gongola sfruttando le criticità sociali ed il relativo disagio che ne deriva. Il contesto economico-finanziario attuale ha stimolato gli appetiti famelici dei clan che debbono necessariamente reinvestire consistenti capitali nei più disparati comparti del tessuto produttivo che, tra qualche mese, sarà a facile portata di mano dei delinquenti. Gli indotti più a rischio da adesso e per almeno un paio d’anni sono quelli della filiera agro-alimentare, sanitari e farmaceutici, turistico-alberghiero e ristorazione, distribuzione al dettaglio, piccola e media impresa, prestiti e finanziamenti. Alla mafia servono nuovi imprenditori, magari caduti in disgrazia per la pandemia, a cui proporre finanziamenti illeciti ed altre illegalità per incentivare il mercato parallelo che già si prevede assai fruttifero.
Appena finita l’emergenza sanitaria ci saranno altre zone rosse. Saranno quelle dove la mafia, come il Coronavirus, sarà penetrata di più nel tessuto sociale dunque occorre, sin da subito, munirsi dei necessari mezzi di offesa e difesa contro questa seconda guerra non meno letale della prima. Meglio del virus le mafie hanno saputo adeguarsi a tutte le trasformazioni della storia. Dai conflitti mondiali alle crisi economiche dei decenni scorsi. Puntualmente cosa nostra, tanto per citarne una, si è adattata ad ogni situazione negativa trasformando le perdite in profitti e guadagnando cifre considerevoli laddove peggiore erano le condizioni economiche. Con l’avvento della tecnologia la criminalità organizzata utilizza, e bene, un’arma in più che le consente nuovi orizzonti finanziari attuando strategie corruttive e cooptative nei riguardi della pubblica amministrazione centrale e locale. In questa maniera il malaffare riesce a sapere tutto, anticipare tutto e vincere su tutto.
Se per il virus del secolo occorre non abbassare la guardia per la mafia siamo già oltre l’allerta, in allarme rosso. Adesso è il momento buono per stroncare nuove alleanze e complicità così da ridurre l’attacco mafioso che, al contrario del virus, tende a capitalizzare ogni passo fatto contro la società civile. Da un momento all’altro sarà pronto il vaccino per il CoVid-19, contro la mafia ci vuole ben altro. Se crediamo davvero di poterci rialzare in piedi dopo questo periodo terribile, dobbiamo farlo spazzando via la piovra che sorride alla morte degli altri.