Madonna di Trevignano, sequestrato il campo dei raduni della santona

Fine dei giochi per Gisella Cardia: nel terreno di via Campo Le Rose non potrà più andare a pregare né lei, né nessun altro.

Trevignano Romano (Roma) – Dopo la Diocesi si è mosso anche il Comune. Nuova tegola per Gisella Cardia, la sedicente veggente – già sconfessata dalla Chiesa – che non potrà più ospitare i raduni dei suoi fedeli sulla collina dove otto anni fa si sarebbe verificata la prima apparizione della cosiddetta Madonna di Trevignano.

Il campo è infatti finito sotto sequestro, il Comune ha posto i sigilli dopo un sopralluogo dei vigili che avevano riscontrato “un maggiore carico urbanistico non consentito, con affollamento e traffico“. Se arriverà la convalida da parte della Procura di Civitavecchia, attesa entro 48 ore, nessuno potrà più recarsi sul terreno per raccogliersi in preghiera, né Gisella né i suoi adepti.

Fedeli ai quali lo scorso tre aprile la santona aveva già dato “buca”, scegliendo di assecondare la volontà della Diocesi di Civita Castellana che aveva definito “non sovrannaturali” i fatti di Trevignano, ritenendo di fatto Cardia inattendibile, invitato i fedeli a non partecipare ai raduni di preghiera e la stessa santona a rientrare nei ranghi avviandosi ad un percorso di riflessione.

La statua della Vergine donata ad un’associazione romana

Mentre Cardia studia il da farsi nel prossimo futuro, che sembrerebbe di riconciliazione con la Chiesa, una nuova collocazione pare averla trovata la statua della Vergine Maria, donata da Luigi Avella, ex seguace della santona, la prima ad essere sfrattata dal campo delle apparizioni quando l’associazione Madonna di Trevignano Romano Ets dovette rimuovere gli abusi edilizi dal terreno dell’Ente Parco.

Tornata in mano ad Avella, la statua verrà donata all’associazione So.Spe. Solidarietà e Speranza di Roma, gestita da suor Paola, attiva a fianco di ragazze madri, bambini e adolescenti e impegnata nel sostegno e nel recupero di persone vittime di violenze e povertà, detenuti e famiglie disagiate. Nessun miracolo dunque, se non quello dell’ausilio agli ultimi e ai sofferenti.

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