L’emergenza ambientale è sempre uno dei problemi più pressanti della nostra società. Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, in occasione del convegno Forest Factor, ha sottolineato alcune gravi tematiche da risolvere.
Roma – “Purtroppo, a fronte di un limitato aumento delle superfici boscate che si è verificato a causa dell’abbandono dei campi coltivati o a seguito di alcune operazioni di rimboschimento, la deforestazione mondiale corre a ritmi troppo elevati, rilasciando continuamente e in tempi ristretti grandi quantità di anidride carbonica con grave impatto sulla biodiversità. Il mondo sta perdendo 10 milioni di ettari di foresta ogni anno a causa della deforestazione, più o meno quanto la superficie dell’Islanda“. Lo ha ricordato il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, gen. C.A. Teo Luzi, in occasione del convegno Forest Factor in corso a Roma.
“È vero che in Europa, e in particolare in Italia, la superficie forestale continua invece a crescere e negli ultimi 30 anni è aumentata del 20% soprattutto nelle aree marginali. Questa ‘avanzata‘ impone riflessioni e soprattutto azioni tese a un ripensamento complessivo della gestione territoriale in una visione integrata uomo-piante-animali. Il bosco non è solo un grande laboratorio di trasformazione e stoccaggio della CO2, ma è innanzitutto la casa della biodiversità, di habitat complessi e il rifugio di molte specie animali, alcune delle quali sono, nel nostro Paese, in notevole espansione” ha osservato Luzi.
“Un incontro, a volte ‘scontro’, tra uomo e animali che si consideravano ormai quasi scomparsi come il lupo, l’orso e i grandi ungulati. È inoltre nelle aree urbane e periurbane che deve concentrarsi l’attenzione attraverso un’oculata opera di riforestazione che esalti la funzione multifattoriale dei boschi, oltre al citato assorbimento di anidride carbonica. Il Green Deal, la più ambiziosa manovra politica europea, passa attraverso gli alberi e la loro protezione” ha chiosato Luzi.