L’uomo aveva indotto le vittime a versare denaro ai fini di operare falsi investimenti dai profitti elevati. Poi chiedeva altri soldi per sbloccare i guadagni.
Brescia – La Guardia di Finanza ha condotto un’attività investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che avrebbe disvelato una truffa perpetrata da un “sedicente broker”. In particolare i militari della Compagnia di Rovato hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione, nei confronti dello stesso, indagato per i reati di truffa, falsità materiale commessa da privato in atto pubblico ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria.
Secondo quanto emerso, lo schema della truffa si sarebbe basato sull’indurre le vittime a versare denaro con la promessa di partecipare a presunti investimenti finanziari. Successivamente, sarebbero state richieste ulteriori somme con il falso pretesto di dover “sbloccare” gli asseriti profitti generati dagli investimenti, per riportarli dall’estero in Italia nella disponibilità delle stesse vittime.
Inoltre al fine di convincere i truffati sulla veridicità della richiesta, il presunto “broker” – che dai preliminari accertamenti economico-patrimoniali risulterebbe privo di redditi formalmente dichiarati, in netto contrasto con il tenore di vita esibito – avrebbe mostrato alle vittime documentazione falsificata, rinvenuta tra l’altro in fase di perquisizione, recante l’intestazione della Guardia di Finanza, utilizzata presumibilmente per rafforzare l’inganno sulla legittimità delle richieste.
Tali documenti avrebbero simulato comunicazioni ufficiali del Corpo, per mezzo dei quali l’indagato avrebbe richiesto il pagamento di ulteriori somme di denaro a titolo di “presunte” sanzioni relative agli investimenti effettuati. Gli accertamenti, tutt’ora in corso, proseguono quindi per delineare in modo completo il quadro delle responsabilità e per quantificare con precisione l’ammontare del presunto danno economico complessivamente arrecato alle persone offese.