L’ULTIMO MANICOMIO CHE NON ESISTE PIU’

Il luogo di sofferenza emana energie negative e quelle grida agghiaccianti risuonano ancora tra freddi stanzoni, celle di sicurezza, camicie di forza e letti di contenzione.

COLORNO (Parma)Gli Opg ovvero gli ospedali psichiatrici giudiziari ritenuti la “discarica sociale” dei malati di mente che si sono resi responsabili di atroci delitti, sono ormai chiusi da anni.

Ben 741 delinquenti “pazzi” o pazzi “delinquenti” che dal 31 marzo 2015 avrebbero dovuto fare le valigie per trasferirsi nelle Rems, acronimo di Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive, strutture in grado di ospitare 20 pazienti e non più. Tutto questo ai sensi della legge 81 del 30 maggio 2014 che trasferisce le competenze in materia di detenzione “psichiatrica” dal ministero della Giustizia al dicastero della Salute a cui i problemi sono cresciuti a dismisura mentre il codice penale rimane invariato. Che vuol dire?

La stanza dell’elettrochoc.

Chi viene prosciolto per incapacità di intendere e di volere finirà in queste nuove strutture i cui pazienti sono sempre più numerosi ma con la chiusura dei sei manicomi criminali (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa e Barcellona Pozzo di Gotto e Castiglione dello Stiviere, quest’ultimo l’unico che ospitava donne) le regioni avrebbero dovuto dotarsi delle nuove residenze ma secondo il vecchio italico costume solo l’Emilia Romagna e la Basilicata sono pronte per il grande salto nel buio mentre le altre sono ancora in forte ritardo mentre il Friuli Venezia-Giulia non ha addirittura recepito la legge nazionale dunque non aderirà all’iniziativa legislativa.

Scritte inquietanti

Tradotto in parole povere tutto questo vuol dire allarme sociale. Dove sono finiti i pazienti che non hanno trovato posto? Dal letto di contenzione e dal Valium davvero si passerà alla psicoterapia senza sbarre né celle di isolamento? Che fine ha fatto il “cannibale di Pineto” che aveva tentato di uccidere una donna per mangiarla? E il “pugile omicida” che vedeva Satana mentre strangolava una donna? E la badante che aveva ucciso a coltellate un vecchio pensionato per mano dei vampiri che si erano impadroniti di lei? Lo stesso danno che aveva fatto la legge Basaglia n. 180 del 13 maggio del 1978 nell’aprire i manicomi civili?

Gli armadi che contengono ancora camicie di forza e biancheria intima per i pazienti.
Gli armadi che contengono ancora camicie di forza e biancheria intima per i pazienti.

Insomma la gente ha paura perché in questa Italia che annaspa per non affogare quella dei matti criminali ancora in libertà proprio non ci voleva. Dopo anni di silenzio e di orrori si aprono le lugubri porte dei tuguri con le sbarre a porte e finestre. Le immonde celle con i letti forati al centro ancora sporchi di urine ed escrementi. Canili lerci dove in due metri per due erano costretti a vivere coloro i quali sono stati sempre considerati rifiuti della società, coloro i quali e lo diceva persino Cesare Lombroso, dovevano essere trattati come pazienti particolari e non da cani rognosi. Manicomi criminali o meno, la cura era sempre la stessa: botte da orbi, sedazione e contenzione. Dunque che fine faranno quei 741 poveri disgraziati? Grazie alle nuove leggi entrate in vigore verranno curati con qualche prospettiva di guarigione?:

“… Chi è entrato qui dentro non è mai guarito – dice G. G. di 60 anni, già infermiere psichiatrico in diverse strutture – e veniva privato di qualsiasi prospettiva. Solo dolore per chi varcava la soglia del manicomio. E guai a parlare di terapia vera e propria. Se qualcuno iniziava a gridare c’erano le iniezioni di sedativi, poi si passava alle mani e quindi al letto di contenzione dove lo sfortunato poteva trascorrervi giorni se non tornava in sé. Ma spesso nessuno tornava in sé e allora si passava all’elettroshock e all’isolamento e anche chi era affetto da una patologia psichiatrica lieve finiva con l’impazzire sul serio e addio speranza di ritorno alla vita normale. Anche per chi la ragionava come me era difficile ribellarsi al comune andazzo… I capi col camice bianco erano i padroni indiscussi. Padroni di vita e di morte. O con loro, o contro di loro. Era la regola…”.

Carrozzelle sparse ovunque e quella seconda scritta inquietante…
Carrozzelle sparse ovunque

All’interno dell’ospedale psichiatrico di Colorno, in provincia di Parma, il tempo sembra essersi fermato all’entrata in vigore della legge 180. Centinaia di pazienti sono stati restituiti alla libertà ma che fine hanno fatto quelli senza parenti in grado di ospitarli? Nessuno sa rispondere. Stessa cosa avverrà con la chiusura degli Opg? La stessa associazione degli psichiatri ha lanciato più volte un accorato appello per la sicurezza dei cittadini. In un clima di paura diffusa quanti poveri disgraziati col cervello in tilt saranno in circolazione?

Cartelle cliniche alla rinfusa, altro che privacy
Cartelle cliniche alla rinfusa, altro che privacy
I degenti all’aria senza alcun controllo due anni (1980) dopo l’entrata in vigore della legge Basaglia, alcuni di loro erano giovani ma senza parenti.
La grande struttura al centro di Colorno oggi cantiere per la riconversione del fabbricato e delle pertinenze adiacenti.

 

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