Il 29 giugno la casalinga usciva da casa per la spesa, senza bancomat né documenti, e non ha più fatto ritorno. Le accuse al fidanzato Ermete che replica: “Soltanto fango su di me“. Eppure c’è chi punta il dito sull’uomo accusato di essere un predatore di donne con disagi psichici.
PARMA – Si parla di omicidio volontario, dunque non più solo ricerche per la scomparsa di Alessandra Ollari, 53 anni, sparita dalla circolazione presumibilmente il 29 giugno scorso, intorno alle 13, dalla sua casa di via Marzabotto a Parma. La locale Procura, per mano del Pm Silvia Zannini, ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, in cui le investigazioni sono orientate verso l’identificazione di un ipotetico assassino. C’è da dire che la donna, già una prima volta, si era allontanata da casa. In quell’occasione Alessandra era stata ritrovata ferita e svenuta nei pressi di un campo agricolo alla periferia di Calestano, sempre nel Parmense, suo paese d’origine. Altro particolare importante: Alessandra era una donna schiva e riservata, dedita soprattutto alle cure dei suoi genitori, entrambi afflitti da serie patologie.
Il gravame familiare l’aveva portata ad una sorta di isolamento, anche dopo la conoscenza di Ermete Piroli con il quale avrebbe avuto una relazione sentimentale da una quindicina d’anni. La donna, però, non aveva presentato il suo compagno a congiunti e parenti preferendo un certo distacco che avrebbe poi incrementato la sua solitudine. Alessandra infatti usciva di casa lo stretto necessario, per fare la spesa o per andare in farmacia. A questa assenza di socialità si sarebbe abituato Ermete Piroli che, nel quartiere dove abitavano, era ed è senz’altro più conosciuto di Alessandra, quest’ultima poco incline anche ai rapporti con i condomini.
Ma non solo: pare che Alessandra non rispondesse più a messaggi e telefonate da anni, ovvero dalla morte della madre occorsa 10 anni fa, segno palese di un disagio interiore di cui qualcuno avrebbe dovuto accorgersi per forza di cose. Negli ultimi mesi, addirittura, la donna, forse affetta da depressione, non sarebbe più uscita dal suo appartamento dunque com’è possibile che nessuno se ne sia accorto? Addirittura una parrucchiera che aveva in affitto un locale di proprietà di Alessandra riferiva di non averla più vista dal maggio del 2022, e non rispondeva più nemmeno a messaggi e telefonate.
La Ollari si sarebbe dileguata il 29 giugno scorso a dire dell’unica e ultima persona che l’ha vista viva, ovvero il suo fidanzato. A denunciare ai carabinieri la scomparsa della casalinga, infatti, è stato il compagno che continua a fare appelli accorati:
” Aiutatemi a ritrovare Alessandra – dice Piroli – il 29 giugno scorso se n’è andata e da allora non abbiamo più sue notizie. Mi ha detto che andava a fare la spesa all’Esselunga ma non è più tornata, in casa la lasciato il telefonino, documenti, carta di credito ed altri effetti personali…”.
Una donna, seppur in stato di disagio, sarebbe uscita per fare la spesa senza bancomat o carte di credito? Le ricerche sono state avviate da subito ma senza alcun esito:
” Fin dalla denuncia della scomparsa c’è sempre stata grande attenzione a questo caso – ha detto senza aggiungere altro il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino – si è lavorato da subito”. Nei giorni scorsi accade qualcosa durante la puntata del 18 ottobre scorso di Chi l’ha Visto? In trasmissione la redazione rende pubblico il contenuto di alcune lettere che descrivono Piroli come un “uomo pericoloso, un predatore di donne affette da patologie psichiatriche”.
In un’altra missiva, firmata da tale Melania, amica di una delle fidanzate di Piroli, c’era scritto che l’uomo sarebbe stato in cura presso strutture psichiatriche. A rincarare la dose Cristiana, sorella di Melania:
”Aveva inviato alcuni sms a sfondo sessuale a mia sorella – afferma Cristiana – qualche giorno dopo l’ho chiamato per dirgli che avrei avvisato i carabinieri se non avesse smesso…”. Nel corso della puntata spuntavano altri particolari inquietanti: pare che 14 anni fa lo stesso Piroli abbia subìto un condanna a tre anni di reclusione per aver abusato di una ragazza quando lavorava come autista presso un’associazione di volontariato per il trasporto di disabili. La replica dell’uomo non si faceva attendere: “È stato un errore giudiziario che mi ha sconvolto la vita – ha chiosato Piroli – è una vicenda che Alessandra sapeva e mi ha sempre difeso. Mi stanno gettando fango addosso…”.
Nella zona di via Marzabotto, quartiere Lubiana, insiste un vasto parco ma pare che nessuno abbia notato Alessandra il giorno della sparizione, telecamere comprese. Su Parma ci sono quattro sedi di Esselunga, la più vicina a casa della donna è quella di via Traversetolo ma anche qui sembra che nessuno abbia notato la donna. Forse Pirolo sa in quale magazzino la sua compagna andava a fare la spesa? Atteso che la donna non si faceva vedere in giro da mesi? E ammesso che sia realmente andata al supermercato. O altrove.