Anziani fatti col fil di ferro che ragionano e sono autosufficienti con un secolo di vita sulle spalle. Elisir di lunga vita? Serenità e buon cibo.
ROMA – Si parla sempre di più di qualità della vita nella terza età in termini entusiastici, ed è vero. Oggi l’età per essere considerati anziani supera i 70 anni ed i malanni anagrafici sembrano solo un triste ricordo a voler considerare le splendide condizioni di salute delle persone più longeve del nostro Bel Paese. Alla base di tutto questo uno stile di vita sano ed un cervello di ferro:
“…Studi scientifici evidenziano che non esistono geni legati al declino funzionale e alla diminuzione della velocità di cammino di una persona – dice Francesco Landi, primario di Riabilitazione geriatrica al policlinico Gemelli di Roma – quel che più impatta sull’invecchiamento è invece lo stile di vita. La longevità non è infatti un dono di natura ma si conquista passo dopo passo con uno stile di vita corretto e con una adeguata prevenzione. Dunque astenersi dal fumo ed evitare l’abuso di alcol. Per invecchiare bene è importante prendersi cura di se stessi già da giovani attraverso una dieta equilibrata e un programma di educazione fisica che deve essere insegnato sin dalle scuole e portato avanti per il resto della vita. Essenziale è soprattutto mantenere nella norma il girovita e l’indice di massa corporea: abbiamo la chiara dimostrazione sperimentale che un peso corporeo nella norma è un elemento strettamente correlato alla lunghezza della vita. L’esercizio fisico deve essere portato avanti per tutta la vita attraverso un programma strutturato. La combinazione ideale è mezz’ora di camminata a passo veloce, corsa o bicicletta per due o tre volte alla settimana, accompagnati da un po’ di palestra. Poi bisogna adottare una dieta equilibrata che preveda un adeguato apporto proteico. Quella Mediterranea è l’ideale…”.
Queste le parole della scienza ma avranno osservato queste regole i nostri connazionali più longevi? Pare che Giovanni Quarisa, classe 1909, residente a Bassano Del Grappa, provincia di Vicenza, l’uomo più anziano d’Europa, attuale decano vivente, ex appuntato scelto dei carabinieri con 110 primavere alle spalle, abbia condotto una vita normale, a volte emozionante per via del suo lavoro, nutrendosi un po’ di tutto senza esagerare:
“… Compresi un bicchiere di vino e qualche sigaretta – afferma l’ex milite – avevo solo 20 anni quando entrai nell’Arma, era il 1929. Poi sono partito per la seconda guerra mondiale nel 1941 e per due anni sono stato prigioniero dei russi a Dubrovnik. Ho patito fame e sete ma eccomi qui. Non bisogna esagerare con nulla, un po’ di tutto…”.
Stessa storia per quanto riguarda Valesca Tanganelli, classe 1907, dunque due anni in più del suo “collega” veneto, residente a Buggiano, provincia di Pistoia, è la donna più anziana d’Italia e la persona più longeva, in assoluto, nel nostro Bel Paese con i suoi 112 anni. La donna, laureata in Lettere e tifosa della Fiorentina, ha fatto l’insegnante per molti anni per poi diventare preside della scuola media Dante Alighieri di Montecatini, sino alla pensione. Una volta libera dagli impegni d’istituto Valesca si è iscritta all’università della Terza Età la cui assidua frequentazione è stata interrotta, di tanto in tanto, soltanto per accudire i nipoti.
Una volta rimasta vedova la donna non ha mai rinunciato a fare tutto da sola scegliendo di vivere in piena autonomia:
“… Mangio con moderazione e non ho vizi – dice la ex prof – mi muovo per quello che posso e penso a figli e nipoti sino a quando potrò. A questa età non bisogna esagerare in nulla. Mi consento un bel gelato di tanto in tanto e seguo la politica italiana…”.
Il gelato passi, ma che i sermoni di Conte e Salvini servano ad allungare la vita esprimiamo seri dubbi. Insomma tutto questo a riprova che per mantenersi sani occorre moderazione nei cibi, fare quattro passi ogni giorno e tenere allenato il sistema cerebrale. Ne sa qualcosa Giuseppina Comandè, 109 anni compiuti lo scorso 23 dicembre, residente a Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina, lucida come una ragazzina. La centenaria, in terza posizione, gode di ottima salute.