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L’Italia è un Paese di lettori?

Quando arriva l’estate, puntualmente, si assiste ad una sorta di festival per incentivare la lettura. Sotto gli ombrelloni ognuno o quasi porta con sé un corposo tomo da leggere.

Roma – Bisogna vedere se il libro viene “consumato” o è solo un modo per darsi un’aria da persona pensante. Perché può succedere anche questo nella nostra malcapitata Italia! Comunque le librerie, in questo periodo, sono gremite. Così come i settori dei libri degli autogrill. Sembrerebbe che oltre ad essere “un popolo di santi, eroi, poeti e navigatori”, ora lo siamo anche “di lettori”. Ma sarà poi vero? In realtà, in Italia si legge pochissimo. Forse non è solo per mancanza di volontà o perché non si è stati abituati da piccoli, ad eccezione delle letture scolastiche. La vera ragione potrebbe essere la mancanza di tempo.

Una buona parte di persone lavorano troppo e male, fino a 50 ore settimanali. Per non parlare delle donne che devono pensare ai figli, alla casa e alla spesa, se non hanno anziani da accudire in casa. Alla fine della giornata ci si sente stremati, esausti e si crolla sul divano, senza nemmeno accendere la tv per sapere cosa succede al mondo. Se si prendesse in mano un libro da leggere, ci si addormenterebbe dopo le prime battute. Eppure si assiste a strani fenomeni. Gli esausti e gli stremati, in vacanza sembrano rinascere e riescono a leggere tre libri in una settimana.

La sfida di trovare tempo per la lettura

Non saranno certo testi che passeranno alla storia della letteratura o della saggistica, ma comunque l’importante è leggere. Nel 2019 durante l’estate spopolò un libro autobiografico dal titolo che era tutto un programma: “Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza” scritto da Giulia De Lellis con la collaborazione della blogger e scrittrice Stella Pulpo. La prima è stata un personaggio televisivo del programma “Uomini e donne”. Il libro fu pubblicato dalla Mondadori e in pochi giorni riuscì a vendere oltre 100 mila copie.

Comunque, probabilmente, per alcuni sono proprie le incombenze quotidiane che tolgono il respiro, per cui quando si è in vacanza si riesce a trovare il tempo necessario per la lettura. Chissà! Però la realtà racconta altro. Ovvero che l’Italia non è un paese di lettori, E’ un fatto atavico che risale agli anni ’50 del secolo scorso. Già allora, ad esempio, le biblioteche pubbliche erano poche frequentate. E la tradizione è continuata fino ad oggi. Forse anche per il fatto che chi vuole leggere desidera che il libro sia di sua proprietà. A questo hobby gli italiani hanno sempre preferito andare al cinema e vedere lo sport in tv. Oggi con le infinite piattaforme streaming presenti sul mercato questo trend si è stabilizzato ancora di più. Per la cronaca ci sono stati momenti in controtendenza.

Boom delle vendite di libri nel 2021

Infatti secondo i dati diffusi dall’AIE (Associazione Italiani Editori) nel 2021, confrontando il periodo della pandemia e quello precedente, si registrò una maggiore propensione alla lettura e all’acquisto di libri con un +44% di copie vendute e un incremento del fatturato del 42%. Quest’anno le vendite stanno andando discretamente, a dimostrazione, forse, che la crescita del mercato del 2021 non era un exploit di stagione. Sull’andamento è molto probabile che abbiano inciso le preferenze delle nuove generazioni. Se sono rose fioriranno, come si dice in questo casi. Un popolo che legge è più informato, più consapevole e, infine, più cosciente. Anche se la lettura deve essere una libera scelta tra tante opzioni editoriali, che devono garantire il pluralismo delle idee. Altrimenti non è democrazia, ma “regime” che in quando tale, non fa che diffondere idee monotematiche!

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